Cronache

La "bomba" migranti in mare che travolgerà i nostri porti

Nelle ultime 48 ore 395 migranti sono stati soccorsi dalle Ong Sos Mediterranée e Sea Watch, le cui navi potrebbero adesso puntare nuovamente verso l'Italia. I numeri dimostrano che la situazione in Libia, sul fronte migratorio, si fa sempre più delicata

 La "bomba" migranti in mare che travolgerà i nostri porti

Nonostante gli incontri ad alti livelli degli ultimi giorni e le avviate trattative per le modifiche del memorandum tra Roma e Tripoli rinnovato lo scorso 2 febbraio, dalle coste libiche si continua a partire.

Ed i numeri confermano una nuova impennata di barconi che hanno preso il largo soprattutto dalla Tripolitania. A dimostrarlo sono le recenti attività delle navi delle Ong impegnate nel Mediterraneo centrale, le quali soltanto nelle ultime 48 ore hanno recuperato a bordo dei propri mezzi complessivamente 395 migranti a largo della Libia.

Buona parte di loro si trovano già all’interno della nave Ocean Viking, il mezzo usato dall’Ong francese Sos Mediterranée assieme a Medici Senza Frontiere. A bordo della nave ci sono in totale 274 persone soccorse in tre distinte operazioni. La prima ha avuto luogo nella mattinata di martedì a 71 miglia a nord delle coste libiche e, come annunciato su Twitter dalla stessa Sos Mediterranée, in quell'occasione sono stati recuperati almeno 84 migranti.

La seconda missione invece è avvenuta ieri e, al culmine delle operazioni, sono state fatte salire a bordo della Ocean Viking altre 98 persone. Infine, nelle scorse ore, così come annunciato sempre sul social dall’Ong francese, nei pressi della piattaforma Sabratha sono stati rintracciati 92 migranti i quali, secondo i membri dell’organizzazione, sono stati ritrovati in condizioni definite difficili: “Molti dei sopravvissuti, compresi donne e bambini – si legge sul post di Sos Mediterranée – erano estremamente deboli ed in uno stato di angoscia”.

Attualmente la nave Ocean Viking si trova ancora nel Mediterraneo centrale, possibili dunque nuove operazioni di salvataggio. Del resto, quando è sbarcata l’ultima volta in Italia, ossia lo scorso 29 gennaio a Taranto, la nave dell’Ong francese aveva a bordo più di 400 persone.

Ai 274 migranti attualmente all'interno della Ocean Viking, occorre aggiungere i 121 saliti a bordo nelle scorse ore della Sea Watch 3. La nave dell’omonima Ong tedesca è tornata a navigare nel Mediterraneo proprio pochi giorni fa e quella delle scorse ore è stata la prima missione di recupero dei migranti da quando, nello scorso mese di giugno, l’allora capitana Carola Rackete ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza per entrare nel porto di Lampedusa.

Dopo il sequestro operato per via delle indagini tolto a settembre e dopo la fine del fermo amministrativo decretato lo scorso 19 dicembre, la Sea Watch 3 è tornata a navigare ed a legare nuovamente il suo nome a quello delle operazioni delle Ong nel Mediterraneo.

Come detto ad inizio articolo, i numeri delle ultime ore dimostrano ancora una volta una situazione molto difficile sul fronte migratorio: l’impennata di partenze dalla Libia tra gennaio e gli inizi di febbraio, aveva già portato ad un aumento di oltre il 500% su base annua del numero degli approdi di migranti irregolari nel nostro paese.

Un trend dunque confermato dalle dinamiche più recenti, le quali lasciano presagire scenari potenzialmente più critici in vista della stagione primaverile.

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