
Caro Stato italiano, sono davvero euforico per il precedente che si è stabilito. La storia è semplice. Ci sono una cinquantina di connazionali che hanno deciso di scuotere l'opinione pubblica mondiale, sulla vicenda di Gaza, imbucandosi nella guerra in corso con una flottiglia di barche a vela. E già che c'erano hanno pensato bene di recapitare personalmente 21 grammi (45 tonnellate diviso 2,1 milioni di esseri umani) di generi alimentari ad ogni gazawo afflitto. Abbiamo così deciso di assegnare loro una scorta di due navi da guerra armate di tutto punto. I nostri connazionali occorre difenderli qualsiasi cosa pensino. È la democrazia, bellezza. Per di più siamo certi che questi elemosinieri laici stiano anche un po' sulle balle al governo. Ecco perché dobbiamo essere euforici. Quando c'è da difendere gli italiani non ci sono simpatie che tengano e militari da risparmiare. Vorrei a questo proposito chiedere allo stesso Stato se possa dirottare una decina di carri armati a protezione della Stazione Centrale di Milano in occasione della prossima manifestazione pro-Pal. Non sarebbe male impiegare un reparto della Folgore nella metro rossa, quella che porta alla medesima stazione. Si potrebbe inoltre utilizzare la forza militare a protezione di autostrade, porti e aeroporti che potenzialmente venissero assaltati alle prossime marcette. Peraltro, a differenza degli imbarcati nella flottiglia, chi scrive non ha alcuna animosità verso l'esercito. Ma insomma, se militarizziamo le spedizioni antimilitariste e pacifiche, potremmo ben militarizzare le stazioni.
Con che faccia i partiti, gli uomini di sinistra che pretendono la scorta
militare nel Mediterraneo, potranno contestare qualche carro armato e paracadutista in via Vittor Pisani. Che peraltro si merita una via adiacente alla Stazione di Milano, proprio perché era un grande ammiraglio veneziano.