No ai cellulari a scuola, la proposta di Lega e Forza Italia. Ma il ministro dice no

Le mozioni di Latini (Lega) e Gelmini (FI) puntano al superamento del decalogo di Valeria Fedeli nelle scuole elementari e medie. Il ministro Bussetti: "L'utilizzo dei device per quanto riguarda la didattica è fondamentale, ho fiducia negli studenti"

No ai cellulari a scuola, la proposta di Lega e Forza Italia. Ma il ministro dice no

L'idea è quella di un divieto dell'uso dei telefoni cellulari "e di altri dispositivi elettronico-digitali" in tutte le ore di attività scolastica. Fatta eccezione per "casi particolari specifici". Il suggerimento, come riportato dal Corriere della sera, arriva da due norme, contenute nelle proposte di legge, che vorrebbero reintrodurre l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole primarie e secondarie.

Le due proposte di Lega, con Giorgia Latini, e Forza Italia, con l'ex ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, vorrebbero restringere quanto predisposto dall'ex capo del Miur, Valeria Fedeli. Che, soltanto un anno fa, superava il divieto, imposto nel 2007 con una circolare dell'allora ministro Giuseppe Fioroni.

L'ex ministro dem aveva previsto un decalogo, inserito in una circolare, in cui si specificavano le condizioni alle quali il cellulare poteva entrare nelle aule degli istituti scolastici. La proposta di Lega e Forza Italia punta al cambiamento di queste regole. In Francia, il divieto totale nelle scuole esiste già: agli studenti, infatti, è proibito utilizzare i cellulari, sia alle elementari che alle medie, anche nelle pause tra una lezione e l'altra.

Il ministro Bussetti dice "no"

"L'utilizzo dei device per quanto riguarda la didattica è uno strumento fondamentale e quindi sono a favore del loro uso, ma soprattutto ho fiducia nei nostri studenti", dice il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti.

"Credo molto nel loro senso di responsabilità e quindi mi affido al loro buon senso sull'uso consapevole di questi strumenti ai fini di un migliore apprendimento. Condanno invece in maniera decisa l'uso per altri fini".

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