Coronavirus

Spunta l'ipotesi doppio vaccino: perché e cosa può accadere dopo la prima dose

Prima il personale sanitario, poi gli over80 e via via tutti gli altri. I test immunologici per sapere a chi servirà un’altra somministrazione

Spunta l'ipotesi doppio vaccino: perché e cosa può accadere dopo la prima dose

Pronti anche a un doppio vaccino nel caso la prima somministrazione non vada a buon fine. Intanto ieri in Italia si è toccato il record di decessi della seconda ondata: 853 le vittime. Almeno i ricoveri nelle strutture ospedaliere sono calati. A fronte di questi dati è necessario quindi iniziare a pensare a un piano da adottare quando sarà disponibile il vaccino.

Il doppio vaccino

Come riportato da La Repubblica, il piano di Palazzo Chigi sarebbe quello di partire con ospedali e Rsa e passare poi agli ultra 80enni. In seguito si scenderà ai soggetti di fasce d’età più giovani, che verranno vaccinati grazie all’assunzione apposita di personale. Verranno fatti dei test immunologici per riuscire a capire se il vaccino ha avuto l'effetto desiderato, ovvero la produzione di anticorpi e, nel caso non abbia funzionato a dovere, verrà fatta una seconda somministrazione. Quando si sarà sicuri che l’organismo avrà sviluppato gli anticorpi necessari a contrastare il Covid, verrà rilasciato un passaporto vaccinale.

Queste sono alcune della indicazioni che il ministro della Salute Roberto Speranza presenterà in Parlamento il prossimo mercoledì 2 dicembre, quando parlerà del Piano strategico per la vaccinazione anti coronavirus. L’obiettivo del governo sarebbe quello di riuscire a coprire da gennaio, in un lasso di tempo breve, quante più persone possibili. Naturalmente, la riuscita dipenderà anche dalla quantità di vaccino che sarà disponibile.

Secondo quanto dichiarato da Gianni Rezza, attuale Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, in questo modo tra il “60% e 70% della popolazione dovrebbe essere vaccinata per ottenere l'immunità di gregge”.

I dubbi della popolazione

Sempre che la popolazione sia propensa a farsi vaccinare. E la decisione non sarebbe così scontata. Secondo un sondaggio di Swg, il 25% degli intervistati ritiene il virus frutto di un complotto, il 75% si fiderebbe di un vaccino italiano, il 67% di uno europeo e solo il 57% di uno statunitense. Insomma, i dubbi in proposito sembrano essere molti e diversi. Intanto ieri in Italia si sono registrati 23.232 nuovi positivi e ben 853 decessi, il record della seconda ondata per quanto riguarda le vittime. A fronte di 188.659 tamponi effettuati.

Il Piano strategico per la vaccinazione anti Covid sembra che preveda capitoli su logistica, soggetti da vaccinare, sistema informativo, gestione delle reazioni avverse, comunicazione ai cittadini, sorveglianza immunologica. Domenico Arcuri, il commissario per l’emergenza, si occuperà della parte logistica. Dovrebbero essere distribuite 975 dosi in circa 300 ospedali. Previsti anche dei test sierologici dopo alcune settimane dalla somministrazione, ma ancora non vi è un progetto vero e proprio, per valutare se chi è stato vaccinato ha sviluppato gli anticorpi necessari contro il virus. In caso contrario si provvederà a una seconda vaccinazione, questa volta usando un farmaco differente.

Dovrebbero infatti venire prodotti più vaccini che saranno quindi utili nel caso le prime dosi non dovessero funzionare adeguatamente.

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