
Il clamore mediatico per la richiesta del Tribunale dei ministri di processare i ministri Nordio e Piantedosi oltre che il sottosegretario Mantovano per la vicenda del rimpatrio del generale libico Almasri ha fatto passare in secondo piano una frase pronunciata a caldo da Giorgia Meloni. Questa: "Assurdo che vadano a giudizio loro e non io". Come dire: quella di cui si sta parlando è stata una decisione innanzitutto politica di cui, in qualità di capo del governo, me ne assumo tutta la responsabilità. La vicenda giudiziaria, più che altro una provocazione dei magistrati all'esecutivo, non avrà alcun seguito dato che il Parlamento non autorizzerà l'inchiesta. Ma quella frase "Perché non io?" rimarrà comunque nella storia della politica di un Paese che ha elevato lo scaricabarile a regola anche nei suoi piani più alti e nobili. Ricordate Giuseppe Conte? Fuggì come un coniglio quando la magistratura aprì una inchiesta contro il suo ministro degli Interni Matteo Salvini accusato di sequestro di persona per aver chiuso i porti a una nave carica di immigrati. Anche quella fu una decisione collegiale e politica, ma Conte si guardò bene di assumersene la responsabilità, consegnò Salvini nelle braccia della magistratura, si sistemò ciuffo e pochette e come se nulla fosse andò pure a testimoniargli contro: "Ha fatto tutto lui, io non c'ero e se c'ero dormivo". A differenza di coniglio Conte - per la verità non l'unico furbetto nella storia dei premier italiani - Giorgia Meloni la sua squadra la difende senza esitazione anche per vicende nelle quali non c'entra nulla. I politici, insomma, non sono tutti uguali e non mi riferisco solo alle idee ma pure alla tempra.
Nel romanzo "Il giorno della civetta" Sciascia fa dire al padrino Mariano la famosa frase: "Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi sono gli uomini...". Scegliete voi in che categoria iscrivere Conte, certo in quella degli "uomini" c'è una donna, e non da ieri.