Cronache

"Quando ti arrivano i cannoni...". Ed è lite Gruber-Mieli

A Otto e mezzo si discute sulla decisione di inviare o meno delle armi in Ucraina. Mieli: "Quando ti arrivano dei cannoni che ti sparano, non puoi metterci dei fiori. Voi che altra risposta date?". "Voi chi?", sbotta la Gruber. Scintille in studio

"Quando ti arrivano i cannoni...". Ed è lite Gruber-Mieli

Scontro in diretta tv fra Lilli Gruber ed il giornalista Paolo Mieli, ospite della trasmissione Otte e Mezzo. Ancora una volta il tema principale del dibattito era il conlfitto fra Russia ed Ucraina e nel corso della puntata non sono mancati momenti di tensione che hanno addirittura interessato la conduttrice.

Durante la trasmissione andata in onda ieri, Paolo Mieli ha affermato di sperare in una prossima conclusione delle ostilità. Il discorso si è però poi presto spostato su ben altro, ossia sulla decisione di fornire o meno delle armi all'Ucraina, come spesso richiesto dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky, che continua a premere per ottenere degli aiuti anche di tipo bellico, fra cui sistemi antimissilistici e aerei da combattimento.

Lilli Gruber ha invitato Mieli a commentare un articolo nel quale lui stesso aveva definito “cinici i pacifisti italiani e immorale non inviare armi in Ucraina per evitare una carneficina”, ma il giornalista ha precisato: "Non ho scritto questo. Ho detto che non è morale augurarsi la resa dicendo ‘tanto dovete morire’, è la prima volta nella storia che qualcuno suggerisce la resa all’aggredito dicendo di stare dalla sua parte". Non solo. Mieli ha aggiunto che tale ragionamento si basava "sulla previsione sballata che gli ucraini non sarebbero stati capaci di resistere e che si sarebbero sciolti come neve al sole”. Una previsione che, secondo il giornalista, era stata fatta da molti, che dovrebbero forse ora ammettere di avere sbagliato.

Da qui la reazione di Lilli Gruber che, punta sul vivo, si è affrettata ad affermare che nella sua trasmissione non sono mai state fatte delle previsioni. "Qualcuno l’ha fatta in giro”, ha però ribadito Paolo Mieli. “Posso essere responsabile di Otto e Mezzo non di più”, è stata la risposta della Gruber.

Una certa tensione in studio è rimasta anche quando a prendere la parola è stato il direttore della rivista Limes Lucio Caracciolo, che ha a sua volta analizzato alcuni degli errori di valutazione che sono stati fatti relativamente al conflitto in corso."Se potevano resistere perché consigliare loro la resa? Non ho capito!”, ha ribadito Mieli. “Beh non gliel’ho consigliato io”, ha replicato Caracciolo.

Ancora una volta, il discorso si è spostato sulla decione di inviare delle armi all'Ucraina. Armi che, come ammesso dallo stesso Caracciolo, difensive o meno, restano comunque armi."Armi che Stati Uniti e Gran Bretagna hanno portato in Ucraina ben prima di questa fase", ha precisato il direttore della rivista Limes. "Il rischio grosso è che possa esserci un incidente durante il passaggio delle armi dalla Polonia all'Ucraina, in particolare a Leopoli".

In ultima battuta, l'editorialista del Corriere della Sera ha ricordato di preferire sempre il "mettere fiori nei cannoni", ma non nel caso dell'Ucraina, perché "quando ti arrivano dei cannoni che ti sparano, non puoi metterci dei fiori. Non è propaganda. Che altra risposta date? Sì, la pace...".

“Voi chi, scusi?", è quindi subito intervenuta Lilli Gruber. "Voi, nel senso di umanità", è stata la replica di Mieli, che ha aggiunto:"Non mi sto riferendo a lei, assolutamente. Non si senta presa di mira". "Questa divisione, bianchi e neri, buoni e cattivi...

noi facciamo i giornalisti", ha concluso la Gruber.

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