Lecco, pestato dai migranti sul treno: "Tanto siamo profughi, non puoi farci nulla"

Delle dieci persone che hanno aggredito un agente un capotreno sul Milano-Lecco, due sono in manette: sono dei richiedenti asilo di 24 e 25 anni

Lecco, pestato dai migranti sul treno: "Tanto siamo profughi, non puoi farci nulla"

Le risate e poi le botte. "Tanto siamo profughi, non puoi farci nulla". Poi ancora una tempesta di calci e pugni. Un incubo quello vissuto su un treno della Milano–Lecco dal sovrintendente della Polizia di Stato Mauro Guilizzoni, intervenuto per aiutare un capotreno 30enne che voleva far pagare il biglietto a quei 10 passeggeri stranieri che invece volevano proseguire la corsa gratuitamente.

Il racconto e l'arresto

"Mentre alcuni tenevano fermo immobilizzato il capotreno, gli altri mi hanno circondato e picchiato con calci, manate, pugni – ha raccontato l'agente 41enne dalla sua camera d'ospedale alle pagine de Il Giorno -. Hanno continuato a colpirmi anche quando sono crollato a terra svenuto. Prima che mi assalissero mentre cercavo di identificarli mi hanno quasi sfidato, sostenendo che tanto né io né altri avremmo potuto fare niente perché sono richiedenti asilo politico". Una beffa che si è ritorta contro gli aggressori: due di loro sono stati arrestati. Sono due richiedenti asilo nigeriani di 24 e 25 anni, ospiti in centri di accoglienza di Lodi e Monza, bloccati e arrestati alla stazione di Calolziocorte.

I due sono stati fermati grazie alle descrizioni puntuali dei colleghi del controllore aggredito.

Le accuse ai danni dei due migranti è lesioni, ingiurie, ressitenza a pubblico ufficiale e tentata rapina, poiché hanno pure tentato di rubare il borsello del capotreno. Nella mattina di martedì 8 ompariranno davanti al giudice per l’interrogatorio e la convalida dell’arresto, come precisano da Il Giorno.

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