Cronache

Open Arms torna a Porto Empedocle con 165 migranti a bordo

I migranti dalla nave dell'Ong spagnola verranno trasbordati all'intereno della Allegra, una delle navi usate per la quarantena. Dall'inizio dell'anno è la seconda volta che la Open Arms arriva in Italia

Open Arms torna a Porto Empedocle con 165 migranti a bordo

È arrivata nella serata di lunedì la Open Arms a Porto Empedocle. Per la nave dell'omonima Ong spagnola, con a bordo 165 migranti, è il secondo ingresso nello scalo siciliano dall'inizio dell'anno: il 5 gennaio aveva già portato sull'isola 265 migranti.

Le persone soccorse dalla Open Arms non toccheranno comunque terra: così come annunciato dagli stessi attivisti, tutti verranno trasbordati all'interno della nave Allegra. Si tratta di uno dei mezzi usati per ospitare in quarantena i migranti arrivati in Italia.

Proprio la Open Arms è stata, nella scorsa giornata di sabato, la prima Ong ad esprimersi sul nuovo governo italiano guidato da Mario Draghi: “Siamo convinti – si leggeva nelle dichiarazioni rilasciate dalla portavoce Veronica Alfonsi sull'AdnKronos – che per riuscire finalmente a dare le risposte necessarie sui temi che ci riguardano e che ci stanno a cuore, servono governi che si assumano la responsabilità di scelte coraggiose. In Italia e in Europa”.

Una prima “punzecchiatura” al governo Draghi, al cui interno siede anche la Lega di Salvini, partito verso cui sia la Open Arms che le altre Ong hanno negli anni puntato il dito: “La riconferma della Ministra Lamorgese – commentava la portavoce degli attivisti spagnoli – significa per noi proseguire un dialogo già iniziato”. Quasi una sorta di “sospiro di sollievo” per non vedere al Viminale ministri leghisti, unito al timore di un cambio di passo del nuovo esecutivo sull'immigrazione.

Del resto è proprio la Open Arms a guidare la “fronda” contro Salvini nel caso giudiziario in corso a Palermo partito dal duello tra l'Ong spagnola e il segretario della Lega nell'agosto del 2019, quando quest'ultimo era ministro dell'Interno.

Open Arms sta puntando a dare al procedimento, dove il leader del carroccio è accusato di abuso di ufficio e sequestro di persona per non aver autorizzato l'ingresso a suo tempo della nave spagnola a Lampedusa, l'aspetto di un duello finale contro l'ex ministro. Il 27 gennaio a Barcellona, lì dove la nave si trovava ancorata, la Open Arms ha ricevuto la visita del sindaco della città spagnola Ada Colau. In quell'occasione il primo cittadino ha annunciato la richiesta di costituzione di parte civile contro Salvini.

Il comune di Barcellona è soltanto uno tra i vari enti e tra le varie associazioni ad aver inviato una richiesta del genere. Segno del clima instauratosi a margine del procedimento giudiziario in corso nel capoluogo siciliano.

Intanto la Open Arms prosegue nelle sue operazioni. Dall'inizio dell'anno sono stati 430 i migranti portati nel nostro Paese. Sono invece più di 700 quelli arrivati con un'altra nave Ong, la Ocean Viking della francese Sos Mediterranée.

Segno di un'offensiva che potrebbe assumere inevitabilmente un preciso connotato politico alla luce del recente cambio di governo. Anche perché altre navi Ong sono pronte a partire verso il Mediterraneo centrale, dove nelle ultime settimane l'Oim ha certificato un aumento delle partenze dalle coste libiche.

Un dato che fa il pari con quello del Viminale, secondo cui dal primo gennaio ad oggi sono arrivati in Italia complessivamente 2.341 migranti a fronte dei 2.041 dello stesso periodo del 2020. L'aumento su base annuale è del 14.

6%, un trend che non lascia presagire nulla di buono in vista della stagione primaverile.

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