
La Flotilla - finanziata occultamente, ma neppure tanto, da Hamas - getta la maschera: gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza non c'entrano nulla, altrimenti i suoi capi avrebbero accettato la proposta italiana di lasciare gli aiuti briciole a Cipro, con la garanzia che sarebbero arrivati a destinazione. Ora ammettono che l'obiettivo è di forzare le acque territoriali controllate da Israele, tecnicamente un atto di guerra. I pacifisti che dichiarano guerra sa di pagliacciata e tale resterebbe se nella loro follia non trascinassero con sé interi Stati che, come l'Italia, si stanno facendo in quattro per trovare soluzioni a una vicenda terribilmente seria. È evidente che questi filo Hamas cercano l'incidente per poter poi dire che Israele è cattivo e Giorgia Meloni insensibile e complice di Netanyahu. E lo stesso, rivelano fonti della nostra sicurezza, avviene in Italia, dove sono previste manifestazioni improvvise e violente sul modello di quella di Milano di pochi giorni fa. Nel nome di cosa tutto ciò stia accadendo resta un mistero anche alla luce del fatto che, secondo l'istituto Arcadia che rivela gli umori del web, quasi due italiani su tre sono totalmente indifferenti o contrari all'operazione Flotilla. A meno che non si prenda in considerazione l'ipotesi avanzata nelle scorse ore da Giorgia Meloni, cioè che si tratti di un'operazione della sinistra per mettere in difficoltà il suo governo. Esagerato? Esattamente tre anni fa il centrodestra vinse le elezioni e in effetti da quel giorno è stato, per rimanere in tema, un continuo bombardamento. Che però non solo non ha mai centrato un obiettivo, ma si è ritorto contro la sinistra. In tre anni infatti il consenso per i tre partiti di maggioranza è sensibilmente cresciuto (cosa senza precedenti nella storia della Repubblica) mentre quello per le opposizioni è nel complesso calato. La frustrazione è cattiva consigliera: pensare di recuperare terreno parlando ormai soltanto di Palestina e difendendo i suoi tagliagole, si preannuncia come l'ennesimo suicidio della sinistra.
Certo, anche a noi i morti fanno orrore, ma il compito di un governo è di occuparsi soprattutto dei vivi che l'hanno chiamato a guidare il Paese. Lunedì gli elettori delle Marche, chiamati alle urne, ci diranno se ci stiamo sbagliando o no.