"Ma perché chiudono i ristoranti?" Bassetti e il fallimento del governo

Il professore: “Chiudono i ristoranti ma non tutelano anziani e persone fragili”

"Ma perché chiudono i ristoranti?" Bassetti e il fallimento del governo

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria, è intervenuto questa mattina alla trasmissione “L'Aria che tira” su La7. Secondo l’infettivologo la situazione che l’Italia sta vivendo in questo momento sarebbe da attribuire, almeno in parte, al lavoro del Comitato tecnico scientifico: “Ci hanno sempre detto che governa e comanda solo il CTS, per le quarantene, il doppio tampone e tante altre cose. E quando si accentrano così tanto le decisioni e i poteri è evidente che se le cose vanno bene ti prenderai tutti i meriti, se le cose vanno male qualcuno si deve prendere le sue responsabilità”.

L'errore del governo

Bassetti non ha nascosto il suo disaccordo con le decisioni prese nell’ultimo Dpcm firmato nella giornata di ieri, domenica 25 ottobre, dal premier Giuseppe Conte. Nel documento vi è l’obbligo per ristoranti e bar di chiudere ai clienti alle 18 di sera. Mentre vi è il divieto assoluto di apertura per cinema e teatri, piscine e palestre. Il Dpcm, che decorre da oggi, lunedì 26 ottobre, avrà validità fino al 24 novembre.

Il professor Bassetti ha fatto riferimento al precedente documento soppiantato in poche ore da quello attuale, sottolineando il fatto che quando vengono prese delle decisioni si deve attendere che queste abbiano il tempo di dimostrarsi valide o meno. Ma questo tempo non è stato dato dall’esecutivo che subito le ha modificate.

Bassetti e il lockdown mirato

"Quando si prende una decisione bisogna attendere che questa funzioni, pochi giorni dopo è arrivato un altro Dpcm. È evidente che non sarà sufficiente, dovevamo agire su quelle che sono le categorie oggi più colpite da quest'infezione, che sono gli anziani e i fragili. Se noi non mettiamo in sicurezza queste due categorie è inutile che chiudiamo i ristoranti” ha affermato il virologo.

Nei giorni scorsi Bassetti aveva parlato di un lockdown mirato e della possibilità di mantenere nelle proprie abitazioni le persone più fragili e gli anziani, in modo da salvaguardarle. Sono questi infatti i soggetti che rischiano maggiormente di poter essere contagiati. Una decisione certo difficile ma che si sarebbe dovuta fare, a parere di Bassetti, per non mettere al palo l’economia del Paese, già messa a dura prova la scorsa primavera.

Il virologo aveva anche ricordato che “che ogni anno nel nostro Paese muoiono circa 10mila persone in seguito alle complicanze dell'influenza e altre 17mila persone per complicanze respiratorie. Andare a fare un report di quello che è il problema epidemico attuale non rende. La notizia alla fine è sempre quanti sono i morti e nessuno guarda mai quanti sono i guariti. Questa comunicazione, che parte sempre da ciò che è negativo, non aiuta le coscienze degli italiani. Dopo nove mesi, la gente è in difficoltà. Soprattutto se non le dai una speranza di uscita”.

Anche il viceministro della salute Pierpaolo Sileri ha sollevato dubbi sulle scelte prese dal governo nell’ultimo Dpcm ne soprattutto sulla scelta di chiudere. Sileri vorrebbe anche allargare il Cts e maggior trasparenza.

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