A Fossanova si celebrano i vini di abbazia

I monasteri sono da sempre luogo di produzione di vino e di tutela di metodi produttivi e di vitigni storici. Nel capolavoro dell’arte gotico-cistercesce in provincia di Latina più di trenta cantine da molte regioni italiane, dalla Francia e dalla Georgia presentano dal 7 al 9 giugno i loro prodotti, spesso straordinari

A Fossanova si celebrano i vini di abbazia
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Le abbazie sono da sempre stato un luogo dello spirito. In tutti i sensi. Fin dal Medio Evo hanno avuto un ruolo fondamentale nella produzione del vino, e oggi conservano un ruolo importante nella tutela delle tradizioni e perfino di certi vitigni che altrimenti sarebbero scomparsi. A celebrare questo legame tra i monasteri autonomi e il nettare di Bacco c’è da qualche anno la manifestazione “Vini d’Abbazia”, la cui terza edizione si celebrerà dal 7 al 9 giugno prossimi nell’Abbazia di Fossanova, nel basso Lazio, il più antico esempio d’arte gotico-cistercense in Italia, situato nel Comune di Priverno in provincia di Latina. Un luogo di rara bellezza e di tangibile mistica, legato al vino dal fatto che fu fondato nel 1208 dai monaci cistercensi provenienti da Citeaux in Francia, da un monastero molto legato alla produzione dei blasonati vini della Borgogna.

Per tre giorni all’interno dell’abbazia si potranno assaggiare i vini di oltre 30 cantine tra cui alcune importanti abbazie francesi legate all’Associazione Les Vins D’Abbayes, che svolge un’analoga manifestazione a Parigi. La novità di questa edizione sarà la Georgia, presente con il monastero Alaverdi risalente al VI secolo d.C, dove il vino è affinato nelle Qvevri, le anfore di terracotta sepolte nelle cantine del monastero.

Fossanova

Tra le altre curiosità, il primo Prosecco Superiore Docg del Monastero Cistercense dei Santi Gervasio e Protasio di Vittorio Veneto, il cui vigneto si trova all’interno delle mura del monastero; i vini dell’Abbazia di Santa Maria de La Matina, di San Marco Argentano in provincia di Cosenza, luogo di sosta dei crociati in partenza per la Guerra Santa e tappa di un itinerario obbligato per i Cavalieri di Malta, che producono il corposo rosso Muntu e il rosato Dop Terre di Cosenza Mádam; i blasonati vini delle abbazie altoatesine, come l’Abbazia di Novacella, il Monastero di Sabiona e il Convento Muri-Gries; i vini dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore in Toscana, dell’Abbazia di Busco in Veneto, del Monastero di Santo Stefano Belbo in Piemonte, del Convento dell’Annunciata in Franciacorta, azienda che fa parte del gruppo Terra Moretti; i notevoli vini di Badia a Passignano del gruppo Marchesi Antinori; i vini umbri di Arnaldo Caprai.

Naturalmente ci sarà un degno spazio anche per i prodotti del Lazio, con i vini dell’Abbazia di Montecassino, del Monastero Suore Trappiste di Vitorchiano e dell’Abbazia di Valvisciolo, con le cantine della Strada del Vino di Latina, della Strada del Cesanese del Piglio, del Consorzio del Cesanese del Piglio, del Consorzio Cabernet DOP di Atina e del Consorzio Cori DOC. Oltre ai banchi di assaggio, aperti tutti e tre i giorni dalle 16 alle 22, ci saranno ogni pomeriggio quattro masterclass con focus su una singola azienda o su un territorio o una tipologia. Per chi fosse interessato il programma dettagliato è consultabile sul sito https://www.vinidabbazia.com/evento/edizione-2024/.

Sempre all’interno del Borgo, per l’occasione sarà allestito un villaggio di gastronomia curato da Slow Food Latina, con numerosi stand di produttori e presidi del grande movimento internazionale, ad ingresso gratuito. Nel corso della manifestazione ci sarà la possibilità di scoprire l’Abbazia di Fossanova con la visita guidata “Quando i monaci creano il gusto”, un viaggio alla scoperta della rimarchevole storia del vino e del cibo dei monaci all’interno del monumento.

I

biglietti sono acquistabili online sul sito della manifestazione o sul posto. L’ingresso giornaliero costa 30 euro, il giornaliero con una masterclass da 35 a 45 euro, il giornaliero con tutte le quattro masterclass 75 euro.

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