
La chef de cave della maison, Julie Cavil, ci racconta le sfide di lavorare per un brand blasonato

Partiamo oggi con le note di degustazione delle etichette da noi degustate alla kermesse veronese. Oggi la Cuvée del Fondatore di Ca’ Rovere, il ViaVenti di Masottina, il Rive di Santo Stefano millesimato di Mionetto, il Franciacorta CruPerdu Grande Annata 2016 di Castello Bonomi, il Ruggeri Ladaltempo e il vino alla spina di Montelvini per i consumatori più contemporanei

Venti etichette dai più importanti territori italiani vocati per la spumantistica (Franciacorta, Alta Langa, Oltrepò Pavese, Trentodoc e Valdobbiadene) tutti perfetti per i brindisi delle feste e per accompagnare pranzi e cene con i familiari. Bianchi, rosé, dosati o no, millesimati o senza annata, una collezione di gioielli per tutte le tasche: a ciascuno il suo

Un locale in zona Porta Venezia aperto qualche settimana fa da tre amici appassionati, che propone 6mila etichette di vino e 2mila di spirits (e questi ultimi possono essere degustati in purezza). Poi c’è una cigar room, uno spazio nascosto non aperto a tutti e un’offerta di cibo volta a non sovrastare la parte liquida della proposta: formaggi, salumi, crudi e ostriche

L’azienda di Tommaso Marrocchesi Marzi ha presentato a Milano il Vigne di Montornello e il Vigna del Capannino, che mostrano la ricchezza di espressioni del Sangiovese in un territorio complesso e vario. Il primo vino è più magro ed elegante, il secondo più appagante e rotondo. Entrambi all’insegna di quella “sobrietà della beva” che rappresenta la caratteristica aziendale

Venti etichette di bianchi, rosati e rossi per tutti i prezzi e per ogni occasione, che si prestano all’abbinamento con i menu festivi ma sono anche occasione di regalo, dal Piemonte alla Puglia, dal Veneto alla Sicilia, dalla Toscana all’Abruzzo. E c’è anche una puntata in Svizzera

La storica azienda abruzzese cambia la grafica di due vini della linea Classica, il Rosato Igt e il Trebbiano d’Abruzzo Doc, che abbandonano la tradizionale etichetta per sposare una stampa serigrafica ispirata alla flora e alla fauna della regione. “Un omaggio alla biodiversità incredibile del territorio”, dice Marina Cvetic, vedova del compianto Gianni, fondatore della cantina

Un’azienda giovane ma dalle lunghe radici nell’Etna, che la famiglia Costanzo ha creato a partire dalla ristrutturazione conservativa di uno dei tipici edifici storicamente destinati all’enologia. Etichette che partono dalla tradizione per esplorare uno stile contemporaneo. Notevoli i due bianchi Contrada Santo Spirito e Contrada Cavaliere

L’ultima creatura della cantina trentina fondata dal campione di ciclismo Francesco e ora condotta dal figlio Carlo e dal nipote Matteo, è un TrentoDoc da uve Chardonnay che affina per undici anni sui lieviti e che rappresenta la sintesi degli ultimi tredici anni dell’azienda, ormai tra le più affermate del territorio

Una linea di tre vini, due bianchi (Trebbiano e Pecorino) e un rosso (un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Montepulciano) che rappresentano l’omaggio dell’azienda Masciarelli al maniero seicentesco trasformato dopo un lungo restauro in un relais di charme per enoturisti
