Una raccomandata retrodatata con cui stavano per comperare a prezzo stracciato gli appartamenti in cui vivevano in affitto. Il tutto ai danni dellInpdap, lEnte Nazionale per i dipendenti dellamministrazione pubblica, proprietaria di un immobile in via Bugatti (al Gratosoglio). Così dieci dipendenti pubblici, tra cui un ex vigile urbano, un poliziotto e un ex carabiniere, sono stati indagati per truffa.
Assieme a loro avrebbe agito un impiegato delle Poste, non ancora identificato, che aveva timbrato la raccomandata con la data stabilita: 11 ottobre 2001. Entro la fine di quel mese, infatti, gli inquilini dello stabile avrebbero dovuto inviare allInpdap la dichiarazione di adesione allacquisto degli appartamenti in cui abitavano, per godere così del diritto di prelazione e di uno sconto del 30 per cento sul prezzo d'acquisto. Ma, secondo laccusa, i «truffatori» si sono decisi quando ormai era troppo tardi.
Dunque, essendo già scaduti i termini, i dieci inquilini hanno architettato il raggiro, falsificando la data delle raccomandate destinate alla sede romana della Scip, la società che gestisce per conto dellEnte la raccolta delle informative per la vendita degli immobili. Nel 2004, quando lInpdap ha venduto gli appartamenti, gli affittuari hanno potuto esercitare la prelazione e ne sono diventati proprietari. Grazie ad un ulteriore bonus, sono riusciti ad acquistare la casa in cui vivono al 50 per cento del suo valore commerciale.
La perdita stimata si aggira attorno al milione di euro ma, considerando il valore di mercato dei dieci appartamenti (dai 120 ai 140 metri quadri, con box e cantina) lammontare del raggiro potrebbe arrivare a tre milioni di euro.
Oltre a dover affrontare il processo, i dieci indagati rischiano anche di perdere la casa. Qualora infatti venisse riconosciuto che non ne sono i legittimi proprietari, lInpdap metterà allasta gli appartamenti.
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