"Assomiglia a un Ufo": ecco il nuovo drone VTOL della Cina

La Cina ha presentato un drone VTOL a forma di UFO che unisce tecnologia militare e usi civili. Ecco che cosa sappiamo

"Assomiglia a un Ufo": ecco il nuovo drone VTOL della Cina
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La Cina ha presentato un nuovo drone a decollo e atterraggio verticale (VTOL) che ricorda in maniera sorprendente un Ufo. Il velivolo, infatti, riprende la forma ellittica del fantomatico "Gimbal", l'oggetto non identificato avvistato dai piloti della Marina statunitense nel 2015, e diventato famoso dopo la diffusione del filmato declassificato dal Pentagono nel 2021. Ebbene, dieci anni dopo abbiamo la soluzione del mistero: quel velivolo a forma di fuso, sospeso sopra le nuvole senza alcun mezzo di propulsione visibile, era un drone cinese. Pur essendo ancora in fase sperimentale, questo nuovo dispositivo Made in China rappresenta un cambiamento radicale nel design aerodinamico, che potrebbe migliorare la resistenza, la stabilità e la versatilità multi-missione nel volo senza equipaggio.

Cosa sappiamo del nuovo drone VTOL cinese

Come ha spiegato il South China Morning Post, dietro a questo progetto c'è un team guidato dal professor Liu Zhanhe dell'Università di Aeronautica di Zhengzhou. La caratteristica principale del nuovo drone coincide con la sua struttura ad anello chiuso, con quattro rotori montati tra ali ellittiche e stabilizzatori verticali. Una simile configurazione, mai vista prima nei droni tradizionali, consente al velivolo di decollare in verticale come un quadricottero ma di comportarsi in volo come un aereo ad ala fissa, garantendo stabilità e autonomia. Le simulazioni hanno mostrato che l’ala ellittica produce il doppio della portanza rispetto a un’ala convenzionale, permettendo al mezzo di mantenere assetti stabili anche a basse velocità e in condizioni critiche: un dettaglio che lo rende particolarmente interessante in chiave militare.

La fusoliera ospita avionica e carichi utili, ma contribuisce anche alla stabilità laterale del mezzo durante il suo volo stazionario. Sotto il guscio esterno liscio, è all'opera un campo di flusso ingegnerizzato. Le zone ad alta pressione sotto l'ala anteriore inferiore vengono invece incanalate davanti alla coda orizzontale, creando un flusso d'aria stabile che aumenta l'autorità di controllo anche ad angoli di attacco elevati. Lo stabilizzatore orizzontale, montato sulle estremità alari anziché sulla fusoliera, evita la turbolenta scia interna dell'ala migliorando la portanza e l'efficienza del controllo. L'intero design, in generale, massimizza l'integrità strutturale del velivolo.

Le funzionalità del velivolo

"(Il velivolo ndr) rappresenta il meglio di entrambi i mondi, quello degli aerei multirotore e quello degli aerei ad ala fissa", hanno scritto Liu e i suoi colleghi in un articolo sottoposto a revisione paritaria pubblicato a giugno sulla rivista in lingua cinese Experimental Technology and Management. Per decenni, i progettisti di aeromobili hanno dovuto affrontare un compromesso fondamentale: le capacità di decollo e atterraggio verticale offrono una flessibilità operativa senza pari, ma il volo ad ala fissa garantisce l'autonomia e l'efficienza di cui i droni hanno bisogno per missioni significative.

La maggior parte dei droni VTOL sacrifica l'una in favore dell'altra. Questo nuovo design sembra invece colmare il divario. Durante il decollo e l'atterraggio, tutti e quattro i rotori garantiscono un volo stazionario stabile e preciso, ideale per operazioni da navi, terreni irregolari o persino superfici acquatiche. Una volta in volo, il veicolo passa dolcemente al volo in avanti. L'ala ibrida ellittica genera una portanza considerevole grazie alla combinazione di controllo della circolazione e differenziale di pressione migliorato.

Il progetto in questione non guarda tuttavia soltanto al campo bellico. Il drone potrà essere impiegato in missioni di soccorso, monitoraggio ambientale, consegne rapide su mare e terra, fino a campionamenti atmosferici in zone difficilmente raggiungibili. La sua versatilità lo rende un candidato ideale anche per operazioni civili in scenari complessi, come coste, montagne e aree marittime dove i droni tradizionali non riescono ad operare.

Restano però delle sfide: la resistenza aerodinamica, ancora troppo elevata, e la necessità di perfezionare i sistemi di controllo. Eppure, i test già condotti indicano che Pechino ha tra le mani un velivolo destinato a cambiare la concezione stessa del volo senza pilota.

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