Brahmos, Typhoon e Nmesis: la cintura di missili che strozza la Cina

Una cintura di missili sempre più fitta si sta chiudendo attorno alla Cina. Filippine, Giappone e Stati Uniti stanno schierando armamenti avanzati per contenere l'espansione di Pechino nell'Indo-Pacifico

Brahmos, Typhoon e Nmesis: la cintura di missili che strozza la Cina
00:00 00:00

Filippine e Giappone, con il decisivo supporto statunitense (e non solo), stanno schierando missili a lungo raggio nel cortile di casa della Cina. Missili che sfidano apertamente le difese dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA) del Dragone e che sottolineano la volontà di Washington di arginare l'ascesa di Pechino in una regione altamente strategica. L'ultima novità chiama in causa l'India, o meglio la BrahMos Aerospace Joint Venture, il cui amministratore delegato, Jaiteerth Joshi, ha spiegato che Manila riceverà presto il terzo lotto di missili da crociera supersonici Made in India. "I razzi sono pronti. Li consegneremo in tempo", ha dichiarato Joshi, senza specificare una data precisa.

I missili che strozzano la Cina

Le Filippine, nello specifico, hanno firmato un accordo da 375 milioni di dollari con l'India per tre batterie della variante costiera e antinave del missile BrahMos. Il primo lotto di missili, ha spiegato Eurasiantimes, è stato consegnato da Nuova Delhi lo scorso anno ed è già stato in dotazione al Corpo dei Marines filippino, mentre il secondo lotto è arrivato nel Paese nell'aprile 2025, come confermato dal Segretario alla Difesa filippino Gilberto Teodoro. La consegna del terzo lotto concluderebbe l'ordine, rafforzando significativamente le capacità costiere di Manila contro le minacce marittime provenienti dalla Cina.

Dispiegate dal reggimento di difesa costiera del corpo dei Marines filippino, le batterie BrahMos basate a terra fornirebbero capacità di risposta rapida per contrastare potenziali minacce provenienti da imbarcazioni ostili o da operazioni anfibie. Con una gittata di 290 chilometri e una velocità di Mach 2,8, il missile indiano consentirà alle Filippine di difendere efficacemente la propria zona economica esclusiva (ZEE), comprese aree contese come Scarborough Shoal e le isole Spratly. La velocità supersonica del missile e la testata da 200-300 chilogrammi garantiscono attacchi rapidi e precisi, riducendo i tempi di reazione del nemico e aumentando la probabilità di colpire bersagli in movimento come le navi da guerra.

La mossa del Giappone

Il Giappone e gli Stati Uniti, intanto, hanno dato il via alle esercitazioni militari Resolute Dragon della durata di due settimane. Le manovre vedranno l'impiego di due missili detestati dalla Cina: l'NMESIS (Navy-Marine Expeditionary Ship Interdiction System) e il sistema missilistico Mid-Range Capability (MRC) o Typhon. Gli Usa hanno fatto sapere che nelle operazioni congiunte saranno utilizzati i missili terra-terra Type 12 giapponesi, Typhon e NMESIS. I sistemi missilistici, con gittata diversa, offrono una capacità "a strati" per "proteggere le vie d'acqua critiche, difendere territori chiave e proiettare potenza da terra", si legge nel comunicato.

La Cina ha già espresso la sua opposizione all'impiego del Typhon MRC. "Gli Stati Uniti e il Giappone dovrebbero rispettare le preoccupazioni di sicurezza degli altri Paesi e non devono introdurre il sistema missilistico a medio raggio Typhon", ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun. Il Typhon sarà situato presso la base aerea del Corpo dei Marines di Iwakuni, sull'isola principale del Giappone, Honshu. Tuttavia, al momento non è chiaro se durante l'esercitazione verrà effettuato un test a fuoco.

Il Typhon può lanciare i missili da crociera SM-6 e i Tomahawk. Mentre i primi possono contrastare con successo minacce aeree e navali a distanze superiori a 200 chilometri, i secondi sono in grado di raggiungere bersagli fino a 1.600 chilometri. Posizionata in Giappone, l'arma potrebbe consentire attacchi rapidi e a lungo raggio in profondità nel territorio cinese, comprese installazioni militari, risorse navali o centri di comando.

L'altro sistema missilistico, NMESIS, può invece lanciare missili a sfioramento del mare contro obiettivi navali da una distanza di circa 185 chilometri. Una cintura missilistica sta dunque per stringersi attorno alla Cina.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica