Cannone elettromagnetico contro missili ipersonici: la sfida che scuote l'Indo-Pacifico

Il Giappone ha testato con successo un cannone a rotaia navale rispondendo alla minaccia ipersonica cinese con una nuova strategia difensiva

Cannone elettromagnetico contro missili ipersonici: la sfida che scuote l'Indo-Pacifico
00:00 00:00

Mentre la Cina fa leva sui suoi missili ipersonici per ridefinire gli equilibri militari nell'Asia-Pacifico, il Giappone risponde con un'arma del tutto diversa: il primo cannone a rotaia montato su nave. Tokyo lo ha recentemente testato contro un'imbarcazione bersaglio in mare, in una dimostrazione che potrebbe cambiare la strategia difensiva nipponica e non solo. Per la cronaca, il test a bordo della nave sperimentale Asuka della Forza di autodifesa marittima giapponese (JMSDF) ha previsto tiri a lungo raggio e bersagli di precisione. Ecco che cosa sappiamo.

Il nuovo cannone elettromagnetico del Giappone

Il cannone a rotaia, che sfrutta l'energia elettrica per lanciare proiettili iperveloci, raggiungendo velocità prossime a Mach 7, è stato sviluppato per contrastare le minacce ipersoniche emergenti provenienti da Cina, Corea del Nord e Russia. Sebbene la tecnologia prometta capacità di fuoco rapido e costi operativi inferiori rispetto ai missili intercettori convenzionali, ha sottolineato l'Asia Times, il suo impiego presenta delle sfide, in particolare la necessità di sistemi di alimentazione ad alta capacità e la miniaturizzazione per l'integrazione nei sistemi navali.

L'attenzione strategica del Giappone su cannoni a rotaia, microonde ad alta potenza e sistemi laser riflette la sua intenzione di rafforzare le capacità di difesa missilistica in un contesto di crescenti tensioni regionali e di rafforzamento del sistema missilistico cinese. Testare un cannone a rotaia contro un bersaglio di superficie potrebbe portare a una rinascita dei cannoni navali, che i missili hanno soppiantato come arma principale nella guerra navale.

I cannoni a rotaia per la guerra di superficie potrebbero ovviare alla consolidata dipendenza da costosi missili antinave e da crociera per colpire navi di fascia bassa o installazioni costiere, riservando così queste risorse ai principali combattenti di superficie o a bersagli critici in profondità nel territorio nemico.

Il messaggio alla Cina

I cannoni a rotaia potrebbero rappresentare un mezzo conveniente per fronteggiare attacchi missilistici a saturazione, rispetto ai missili intercettori, il cui prezzo si aggira sui milioni di dollari a proiettile. La spinta giapponese ai cannoni a rotaia arriva mentre la Cina schiera i velivoli ipersonici (HGV) DF-17 e i missili da crociera CJ-10/100 in grado di eludere le attuali difese, e la Corea del Nord porta avanti il ​​suo programma missilistico balistico.

In termini di difesa missilistica, ai cannoni a rotaia possono essere assegnati compiti di intercettazione terminale. Attualmente, il Giappone impiega un sistema di difesa missilistica a due livelli, composto da cacciatorpediniere equipaggiati con Aegis per l'intercettazione a metà rotta e Patriot per l'intercettazione terminale. Tuttavia, non si tratta di un sistema di difesa missilistica completo.

Un cannone a rotaia montato su nave potrebbe risolvere le vulnerabilità dello scudo missilistico giapponese, rafforzandone le capacità di intercettazione a metà rotta e in fase terminale. La sua mobilità potrebbe consentirgli di colmare le lacune di copertura tra i sistemi giapponesi Aegis e Patriot.

Un sistema di difesa basato su cannoni a fuoco rapido potrebbe compensare le debolezze delle difese missilistiche sparando numerosi colpi rapidamente, in modo simile ai sistemi di difesa anti-razzi, artiglieria e mortaio (C-RAM) degli Stati Uniti, ma su scala più ampia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica