Usa a corto di bombardieri: così dal “cimitero degli aerei” torna il B-1B

L'U.S. Air Force ha riesumato dal "cimitero degli aerei" un bombardiere B-1B dopo due incidenti in poco meno di due anni occorsi a questo velivolo

Usa a corto di bombardieri: così dal “cimitero degli aerei” torna il B-1B
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L'U.S. Air Force, l'aeronautica militare statunitense, ha riesumato un bombardiere B-1B dal “cimitero degli aerei” per farlo rientrare in servizio attivo. Il velivolo è stato soprannominato “Lancillotto”, con un gioco di parole che riprende, oltre la mitologia cavalleresca, il soprannome ufficiale del bombardiere (“Lancer” - lanciere).

Il B-1B che sta per rientrare nella flotta dei bombardieri attivi dell'aviazione statunitense andrà a sostituire ufficialmente un altro esemplare che è andato perduto per un incidente a terra ad aprile del 2022 presso la base aerea di Dyess, in Texas. Più recentemente un altro di questi bombardieri ha subito un incidente talmente grave da eliminarlo dai registri dell'U.S. Air Force: a gennaio di quest'anno un B-1 è uscito di pista a Ellesworth (Dakota del Sud) durante la fase di atterraggio, con l'espulsione dei 4 membri dell'equipaggio. Prima di questa data, l'ultimo incidente di un B-1 era avvenuto poco più di un decennio fa, quando un “Lancer” sempre di Ellsworth si era schiantato il 19 agosto 2013, vicino a Broadus, nel Montana. L'equipaggio anche in quella occasione si era espulso in sicurezza e nessun civile era rimasto ferito, anche se ci sono stati danni quando i pascoli hanno preso fuoco oltre alla perdita di un aereo che vale 317,7 milioni di dollari.

Il B-1B ha una storia interessante: doveva essere il bombardiere strategico che avrebbe sostituito i B-52, invece ne è prevista la totale radiazione entro il 2037, quindi molti anni prima del vetusto “Stratofortress” che resterà in servizio almeno fino al 2060, quindi a più di 100 anni di distanza dalla sua progettazione e dal suo primo volo, avvenuto nel 1952.

Il “Lancer” ha avuto un programma di sviluppo travagliato: la sua prima versione, la A, è stata bloccata dalla presidenza Ford per poi essere riesumata da quella Reagan diventando l'attuale B. Il velivolo ha avuto la capacità di bombardamento nucleare sino al 1994, quando è cominciato un processo di eliminazione di questa possibilità che è diventato effettivo con la rimozione fisica da ogni velivolo dei cablaggi e della relativa avionica tra il 2007 e il 2011 secondo il Trattato Start.

L'U.S. Air Force, in tempi più recenti, ha intrapreso un percorso di dismissione della flotta di 62 B-1B – oggi ne restano 44 – sia per contenere i costi di gestione e reindirizzarli verso nuove soluzioni (come il B-21 “Raider”), sia perché oggettivamente la sua efficienza operativa era crollata al 51% nel 2019 a causa dell'usura data da un elevato numero di missioni sostenute.

Tornando al B-1 “Lancillotto”, l'aereo era stato consegnato a marzo del 2021 al 309esimo Gruppo di manutenzione e rigenerazione aerospaziale (Amarg) presso la base aerea di Davis-Monthan, in Arizona, per lo stoccaggio a lungo termine andando a far compagnia ad altri velivoli come ad esempio i B-52. Il B-1B era stato dismesso come parte della cessione di altri 17, di cui 13 sono finiti “sotto naftalina” a Davis-Monthan: questo processo particolare di conservazione dei velivoli prevede che vengano mantenuti in modo da renderli più facili da rimettere in servizio qualora fosse necessario, soprattutto a causa di potenziali future perdite o incidenti in combattimento.

A seguito dell'incidente in Texas, era stata presa in considerazione la riparazione dell'aereo danneggiato dall'incendio a terra, ma alla fine si è ritenuto più economico riportare in servizio “Lancillotto”, per garantire che la flotta di B-1 mantenga la sua prontezza operativa soddisfacendo al tempo stesso la decisione di ridimensionarne la grandezza.

The War Zone ci informa che non è chiaro se ci siano piani per ritirare un altro B-1 dal “cimitero degli aerei” per compensare quello andato perduto a Ellesworth all'inizio di quest'anno.

Bisogna poi considerare che l'esigenza di aggiornare il bombardiere prima che rientri in servizio comporterà un lavoro intenso e costi considerevoli, tuttavia rimuovere un bombardiere dal cimitero e rigenerarlo per continuare il servizio operativo, oltre ad avere un vantaggio ecomomico rispetto rispetto alle riparazioni a seguito di un incidente grave, permette di non intaccare il potenziale di deterrenza strategica dell'U.S. Air Force che in questo particolare periodo storico è chiamato a mostrarsi in diversi teatri: dall'Europa, dove attualmente sono schierati due B-1B, all'Indo-Pacifico.

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