
Nel panorama strategico globale, che oggi si caratterizza per un aumento significativo delle tensioni internazionali e una competizione tecnologica sempre più agguerrita, l’Esercito degli Stati Uniti ha ufficialmente dato il via alla fase di sviluppo ingegneristico e produttivo del missile ipersonico Blackbeard Ground Launch (GL). Il finanziamento di 25 milioni di dollari previsto nel bilancio per il 2026, inserito nel Project HX3, rappresenta un passo decisivo per rafforzare le capacità di attacco a medio raggio delle forze terrestri statunitensi. L’intenzione è quella di integrare Blackbeard nel sistema High Mobility Artillery Rocket System (HIMARS), una piattaforma militare che già svolge un ruolo fondamentale nella capacità di proiezione di potenza degli Stati Uniti e dei loro alleati, grazie alla sua versatilità e diffusione.
Cosa sappiamo dell’armamento
Il missile Blackbeard GL è stato progettato per offrire una risposta tattica rapida e altamente efficiente, con un occhio di riguardo al rapporto tra costi e prestazioni. Dotare il sistema HIMARS di un’arma ipersonica a medio raggio significa poter colpire con precisione obiettivi che possono essere in movimento, di importanza strategica o ben difesi da sistemi di protezione avanzati. Dall’analisi emerge che la sua autonomia, stimata intorno agli 800 chilometri, rappresenta circa l’80% della portata prevista per il Precision Strike Missile (PrSM) Increment 4, e si completa con un sistema di guida terminale basato su sensori sofisticati "seeker-based", che permette di mantenere un elevato livello di efficacia anche in situazioni operative complesse, caratterizzate da forti disturbi elettronici o da tentativi di mascheramento dei bersagli. Un altro aspetto importante riguarda l’adozione di pod MFOM modificati, che consentono di integrare Blackbeard non solo sulle piattaforme HIMARS ma anche sui sistemi cingolati MLRS M270, garantendo così una grande flessibilità e riducendo al minimo gli impatti infrastrutturali e logistici. Il programma di sviluppo prevede prove di volo nel 2026, seguite da una dimostrazione di lancio nel 2027, con le prime consegne attese nel 2028: un percorso che punta ad accelerare la disponibilità di questa importante capacità ipersonica tattica, fondamentale, secondo gli esperti, per affrontare i teatri di operativi attuali.
Strategia multilivello e sinergia con sistemi autonomi avanzati
Il missile Blackbeard GL si inserisce in una strategia ipersonica articolata e stratificata dell’Esercito statunitense, andando a complementare il Long Range Hypersonic Weapon (LRHW) Dark Eagle. Quest’ultimo è un sistema strategico con un raggio di azione superiore ai 2.700 chilometri, ma che presenta costi elevati e significative esigenze logistiche, fattori che ne limitano l’uso frequente. Blackbeard, invece, è pensato per privilegiare la resilienza, la rapidità di dispiegamento e una sostenibilità economica che ne permetta un impiego più diffuso e ripetuto in scenari di conflitto ad alta intensità. Di particolare rilievo è anche il ruolo di Blackbeard come munizione principale per il Common Autonomous Multi-Domain Launcher (CAML), una piattaforma modulare in fase di sviluppo dotata di capacità crew-optional, ovvero utilizzabile con o senza equipaggio, sistemi di navigazione waypoint e rifornimento automatico. La configurazione canisterizzata, parte integrante dell’ecosistema MFOM, rende Blackbeard un asset altamente interoperabile, capace di funzionare sia con sistemi già esistenti sia con quelli che verranno sviluppati in futuro. Ciò favorisce un concetto operativo distribuito e multidominio, una caratteristica indispensabile nelle strategie di conflitto moderne che richiedono capacità integrate e flessibili su più fronti.
Un progetto sviluppato da ex ingegneri di SpaceX
Il progetto Blackbeard è sviluppato dalla Castelion Corporation, una realtà nata nel 2022 da un gruppo di ex ingegneri di SpaceX. Tale azienda ha già attirato investimenti per oltre 100 milioni di dollari tra capitali privati e contratti pubblici, con l’obiettivo di sviluppare missili ipersonici che siano allo stesso tempo altamente efficienti e realizzabili su larga scala. Il programma è seguito sotto la supervisione del Rapid Capabilities and Critical Technologies Office (RCCTO) dell’Esercito, e si distingue per un modello di sviluppo integrato verticalmente, con cicli iterativi di progettazione che rappresentano un’importante prova per le politiche di acquisizione rapida. Queste politiche sono fondamentali per rispondere in modo efficace alle minacce poste da potenze tecnologiche di pari livello.
L’interoperabilità con il CAML e l’inserimento nel sistema MFOM garantiscono economie di scala e una notevole flessibilità operativa, aspetti essenziali per mantenere un vantaggio strategico nel panorama globale, dove la capacità di fornire munizionamento ipersonico tatticamente rilevante in tempi rapidi può fare la differenza tra successo e insuccesso.