"Può piazzare missili in Asia". La mossa a sorpresa di Putin

Secondo Sergei Ryabkov, vice ministro degli Esteri di Mosca, la Russia starebbe seriamente valutando di piazzare i suoi missili a corto e medio raggio nella regione Asia-Pacifico

"Può piazzare missili in Asia". La mossa a sorpresa di Putin
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La Russia potrebbe pensare di schierare missili in Asia nel caso in cui gli Stati Uniti dovessero continuare ad irritare la Cina alimentando una corsa al riarmo in un continente già carico di tensioni. Lo ha fatto capire a chiare lettere Sergei Ryabkov, vice ministro degli Esteri di Mosca, secondo cui Mosca starebbe seriamente valutando di piazzare i suoi missili a corto e medio raggio nella regione Asia-Pacifico. "Certo, questa è una delle opzioni che è stata discussa molte volte. La comparsa di sistemi americani corrispondenti in qualsiasi regione del mondo predeterminerà i nostri ulteriori passi, anche nell'ambito dell'organizzazione della nostra risposta tecnico-militare", ha dichiarato l'alto funzionario del Cremlino all'agenzia russa Tass.

Missili della Russia in Asia?

In attesa di capire se le dichiarazioni di Ryabkov siano semplici avvertimenti o il preludio ad una ipotetica escalation, le parole del vice ministro degli Esteri di Mosca segnalano l'eventualità che la Russia possa intervenire in una regione focolaio di tensione tra Washington e Pechino. Tra l'altro, il commento del funzionario russo è arrivato dopo che l'agenzia di stampa giapponese Kyodo News riferiva che Stati Uniti e Giappone stavano elaborando congiuntamente piani di emergenza per Taiwan che prevederebbero lo stazionamento di unità missilistiche statunitensi nelle Filippine e nelle isole Nansei.

A proposito delle Nansei, stiamo parlando di una catena di isole che si estende dalla costa sud-occidentale del Giappone fino a Taiwan. La presenza di basi temporanee in tale area consentirebbero agli Stati Uniti di stabilire una presenza missilistica strategica nei confronti della Cina. In caso di crisi a Taiwan, il piano nippo-americano prevederebbe l'invio di un reggimento costiero di marines statunitensi proprio alle isole Nansei con tanto di sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità.

Ricordiamo che gli Stati Uniti hanno dislocato un sistema Mid-Range Capability "Typhon" nelle Filippine da aprile. L'arma – che può sparare sia il missile da crociera Tomahawk che l'intercettore Standard Missile 6 - era stata schierata per la prima volta per un'esercitazione militare congiunta con Manila. Alla fine di settembre Washington e Manila hanno concordato di mantenere il jolly missilistico nell'arcipelago a tempo indeterminato.

Escalation asiatica

Questo ha fatto infuriare la Cina. Non a caso i suoi media sono stati tra i primi al mondo, dopo quelli russi, a pubblicare le dichiarazioni di Ryabkov. Ricordiamo che questo doppio braccio di ferro a distanza tra Washington, Pechino e Mosca sta andando in scena all'ombra del crollo del Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio.

L'accordo, firmato nel 1987, era un patto tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti per vietare i missili balistici e da crociera lanciati da terra, nucleari e convenzionali, con gittata compresa tra 500 e 5.500 chilometri.

Tuttavia, il trattato cominciò a frammentarsi due decenni dopo, quando gli Stati Uniti e i loro alleati accusarono la Russia di violare l'accordo costruendo e dispiegando il missile da crociera Novator 9M729. Nel 2019, l'amministrazione Trump annunciò il ritiro degli Stati Uniti dal trattato, affermando che la Russia non lo avrebbe più rispettato.

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