
Taiwan ha sviluppato droni suicidi identici a quelli utilizzati dalle forze di Kiev contro la Russia. Chiarissimo l'obiettivo di Taipei: sviluppare, il più in fretta possibile, nuovi velivoli senza piloti (Uav) per rafforzare le proprie capacità difensive. La chiave per resistere alle crescenti pressioni della Cina, a detta dei leader di Taipei, coinciderebbe con la realizzazione di armi autonome da impiegare nel caso in cui Pechino dovesse lanciare un attacco contro l'isola. Nello specifico, il reparto di ricerca sulle armi dell'esercito taiwanese e Thunder Tiger, uno dei principali produttori locali di droni, hanno completato i test a fuoco vivo e la certificazione di un particolare drone d'attacco. Ecco che cosa sappiamo.
Taiwan si affida ai droni suicidi
Il drone in questione, ha spiegato il Financial Times, sarebbe alimentato dai sistemi della software house tedesco-americana Auterion, gli stessi utilizzati anche dai droni che l'Ucraina impiega contro i carri armati e le risorse navali russe. Il velivolo taiwanese, denominato Overkill, è dotato del sistema di attacco con intelligenza artificiale e telecamera di Auterion. L'amministratore delegato di Auterion, Lorenz Meier, ha spiegato che queste caratteristiche conferiscono a Taiwan le stesse capacità adottate da Kiev per neutralizzare i carri armati russi T-90M nell'agosto dello scorso anno e distruggere il radar di una piattaforma petrolifera russa soltanto poche settimane fa.
L'esercito taiwanese aveva presentato il drone, sviluppato congiuntamente da Thunder Tiger e dal National Chung-Shan Institute of Science and Technology (NCSIST), in un video nel corso di un test condotto lo scorso marzo. Adesso sono arrivate ulteriori indiscrezioni. Premesso che i droni suicidi sono munizioni manovrabili che si distruggono nel momento in cui colpiscono il bersaglio, Overkill è uno Uav con visuale in prima persona (FPV) e manovrato da un individuo in carne e ossa. "Se sostituissimo una piattaforma petrolifera russa con un cacciatorpediniere cinese, da quel momento in poi si tratterebbe di un cacciatorpediniere privo di difesa aerea", ha affermato Meier evidenziando la stessa logica che accomunerebbe le strategie di Taipei e Kiev.
La strategia asimmetrica di Taipei
Taiwan ha accelerato la produzione di droni. NCSIST e Auterion hanno da poco annunciato un accordo pluriennale per lo sviluppo congiunto di Uav, ma l'Overkill dimostra che la loro collaborazione si troverebbe già in fase avanzata. Certo è che gli ostacoli non mancano. In generale, l'intera industria dei droni di Taipei ha prodotto meno di 10.000 unità nei 12 mesi fino ad aprile, secondo il think tank Research Institute for Democracy, Society and Emerging Technology, ovvero meno del 6% rispetto all'obiettivo prefissato per il 2028.
Qualche mese fa il governo taiwanese aveva tuttavia accettato di acquistare quasi mille droni killer statunitensi. Le autorità isolane avevano firmato accordi con l'ambasciata de facto di Washington a Taipei inerenti all'acquisto di nuove armi di difesa, rafforzando così le capacità di guerra asimmetrica nel contesto delle crescenti tensioni tra le due sponde dello Stretto.
I contratti, che hanno un valore complessivo di 163,9 milioni di dollari, prevedono l'acquisizione di due tipi di droni suicidi da parte di Taiwan: 685 Uav Switchblade 300, progettati per attacchi al personale, e
291 droni da attacco anticarro Altius 600M-V. C'è solo un piccolo problema: la consegna dei droni Switchblade è prevista entro la fine di novembre 2029, mentre quella dei droni Altius entro la fine del 2027.