Un taglio del 55 per cento dei trasferimenti dello Stato per le politiche sociali. L’allarme generale è stato lanciato dal presidente della Regione: dopo la giunta che ha approvato la manovra di bilancio 2011, Roberto Formigoni ha spiegato che i principali sacrifici riguardano i trasporti e le politiche sociali. Non sono esclusi ritocchi nella politica dei bonus e dei voucher, anche se la Regione conta ancora sulle modifiche alla finanziaria che potrebbero alleggerire il peso dei sacrifici per i cittadini.
I conti attuali, comunque, sono pesanti. E adesso filtra qualche numero più preciso sul bilancio dell’assessorato alla Famiglia. Per il Fondo socio-sanitario sono stati stanziati 1,5 miliardi: si tratta di soldi inseriti nel fondo sanità, non tagliabili, indispensabili per l’assistenza in ospedale e le residenze per anziani Rsa. Ci sono poi 60 milioni di euro per le politiche autonome dell’assessorato, di cui 54 per la spesa corrente e 6 per gli investimenti. Nel bilancio di previsione del triennio 2009-2011 le spese correnti ammontavano a 109 milioni.
È chiaro che una decurtazione del 55 per cento rischia di avere un impatto considerevole sulle prestazioni dirette della Regione, oltre che sui trasferimenti ai Comuni. La Regione difende la politica di welfare, centrata sul sostegno alla maternità e alla famiglia (sulla base della legge regionale 23 del 1999). Si va dal Fondo per favorire la permanenza in casa delle persone non autosufficienti alle agevolazioni fiscali per le famiglie numerose, fino agli interventi nei consultori, gli accreditamenti delle strutture sociali, i progetti delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni, i programmi per l’immigrazione. Niente fondi per gli indennizzi agli emotrasfusi, ovvero a coloro che sono stati danneggiati da complicanze irreversibili a causa di trasfusioni obbligatorie.
Se le politiche sociali sono il settore più colpito insieme ai trasporti, non mancano altri capitoli di spesa al momento “evaporati” dal bilancio. Sono stati azzerati gli incentivi previsti dal Fondo unico per il sostegno alle imprese per il 2010: si è passati da uno stanziamento di 132 milioni per il 2010 a un triste zero per gli anni 2011, 2012 e 2013.
Qualche problema anche in materia di mercato del lavoro. Ridotti a zero (almeno al momento) i fondi per il prossimo triennio relativi alle spese per il personale, l’affitto e il funzionamento dell’Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro, riguardanti appunto il mercato del lavoro.
Decurtazione di 54 milioni per l’edilizia residenziale pubblica: sono stati azzerati i fondi stanziati nel 2010 per la riduzione degli oneri sui mutui e il finanziamento del programma residenziale di edilizia residenziale pubblica.
Tagli severi anche nel settore Ambiente. I trasferimenti dello Stato alla Regione per l’attuazione delle politiche ambientali nel 2010 erano pari a 40 milioni, per il 2011, 2012 e 2013 risultano pari a zero. La medesima sorte hanno subito anche gli interventi di difesa del suolo per le opere pubbliche.
Conforta il fatto che si tratti di tagli provvisori.
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