
Le trattative tra Bruxelles e Washington non hanno portato a un buon esito.
Il presidente americano Donald Trump, infatti, ha pubblicato sul suo social Truth la lettera inviata alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in cui si annunciano dazi al 30% sulle merci provenienti dai Paesi europei.Macron: "Forte disapprovazione per il 30%, Ue difenda risolutamente i suoi interessi"
"Insieme alla presidente della Commissione europea, la Francia condivide la stessa, molto forte disapprovazione per l"annuncio di dazi orizzontali del 30% sulle esportazioni dell'Unione Europea verso gli Stati Uniti dal 1° agosto". Lo ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron in un post su X, condannando con fermezza l'annuncio di Donald Trump di introdurre dazi del 30% sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, Macron ha ricordato che l'annuncio arriva "dopo settimane di intenso impegno della Commissione nei negoziati con gli Stati Uniti, sulla base di un'offerta solida e fatta in buona fede". Ha quindi esortato Bruxelles a reagire con decisione: "Nel quadro dell'unità europea, spetta più che mai alla Commissione affermare la determinazione dell'Unione a difendere risolutamente gli interessi europei". Il presidente francese ha chiesto di "accelerare la preparazione di contromisure credibili, mobilitando tutti gli strumenti a disposizione, compresa l'anti-coercizione, se non sarà raggiunto un accordo entro il 1° agosto". Infine, ha ribadito il pieno sostegno della Francia alla Commissione europea nei negoziati "che si intensificheranno per raggiungere un accordo reciprocamente accettabile entro il 1° agosto, nel rispetto che partner commerciali come l'Unione europea e gli Stati Uniti si devono, con interessi condivisi e catene del valore integrate".
Berlino invita l'Ue a negoziare "pragmaticamente" con gli Usa
La Ministra dell'Economia tedesca, Katherina Reiche, ha invitato l'Ue a negoziare "pragmaticamente" con gli Stati Uniti in seguito alle minacce di Donald Trump di imporre dazi del 30% sui prodotti europei a partire dal 1 agosto. "Spetta ora all'Ue, nel tempo rimanente, negoziare pragmaticamente una soluzione con gli Stati Uniti che si concentri sui principali punti di conflitto", ha detto Katherina Reiche in una dichiarazione.
Macron: "Contro dazi mobilitare meccanismo anticoercizione"
"La Francia condivide la ferma disapprovazione della presidente della Commissione Ue" Ursula von der Leyen sui dazi Usa al 30%. "Nell'unità europea, spetta più che mai alla Commissione affermare la determinazione dell'Unione a difendere con risolutezza gli interessi europei. Ciò include l'accelerazione della preparazione di contromisure credibili, mobilitando tutti gli strumenti a disposizione, compreso il meccanismo anticoercizione, qualora non si raggiunga un accordo entro il 1° agosto". Lo dichiara su X il presidente francese Emmanuel Macron.
Coldiretti: dazi sono colpo mortale dal 2,3 miliardi, trovare accordo
I dazi al 30 per cento annunciati dal presidente Usa Donald Trump sui prodotti europei "potrebbero costare alle famiglie statunitensi e all'agroalimentare italiano oltre 2,3 miliardi di euro. E' quanto emerge da una stima Coldiretti, effettuata sulla base dell'impatto per le filiere nazionali già sperimentato in occasione delle tariffe aggiuntive imposte dal tycoon nel suo primo mandato, che aveva portato a un calo delle vendite a doppia cifra per i prodotti colpiti. L'impatto in termini di prezzi maggiorati per i consumatori americani "si tradurrebbe inevitabilmente in ricadute anche sulle aziende italiane, vista la richiesta di sconti da parte degli importatori riscontrata nelle scorse settimane" fa sapere Coldiretti. La diminuzione dei consumi porta "inevitabilmente a prodotto invenduto per le imprese tricolori, costrette a dover cercare nuovi mercati. Il tutto senza dimenticare il pericolo falsi, con gli Stati Uniti primo produttore mondiale di falso cibo Made in Italy. L'eventuale scomparsa di molti prodotti italiani dagli scaffali rappresenterebbe un assist per la già fiorente industria del tarocco, stimata in un valore di 40 miliardi. Al danno immediato in termini di un probabile calo delle esportazioni andrebbe ad aggiungersi quello causato dalla mancata crescita, con il cibo Made in Italy in Usa che quest'anno puntava a superare il traguardo dei 9 miliardi di euro, dopo aver raggiunto lo scorso anno il valore record di 7,8 miliardi di euro, grazie a un incremento delle vendite del 17 per cento rispetto al 2023" secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat.
A pesare è anche il fatto che le nuove tariffe aggiuntive andrebbero a sommarsi a quelle già esistenti, penalizzando in particolar modo alcune filiere cardine, a partire da quelle già sottoposte a dazio. Con il dazio al 30 per cento, le tariffe aggiuntive per alcuni prodotti simbolo del Made in Italy arriverebbero al 45 per cento per i formaggi, al 35 per cento per i vini, al 42 per cento per il pomodoro trasformato, al 36 per cento per la pasta farcita e al 42 per cento per marmellate e confetture omogeneizzate, secondo una proiezione Coldiretti. "Imporre dazi al 30 per cento sui prodotti agroalimentari europei - e quindi italiani - sarebbe un colpo durissimo all'economia reale, alle imprese agricole che lavorano ogni giorno per portare qualità e identità nel mondo, ma anche ai consumatori americani, che verrebbero privati di prodotti autentici o costretti a pagarli molto di più oltre ad alimentare il fenomeno dell'italian sounding - afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - Purtroppo non possiamo che constatare, laddove dovessero essere confermati i dazi il 1 agosto, il totale fallimento della politica esercitata dalla Von der Leyen a danno dei settori produttivi e delle future generazioni. La Presidente deve spendersi per una soluzione vera, come non ha ancora fatto. In un momento delicatissimo per gli equilibri geopolitici ed economici globali, colpisce la totale assenza di coraggio e di visione strategica da parte dell'Europa. Mentre il mondo si riarma, le filiere si ricompongono e le grandi potenze investono nel rafforzamento della propria sovranità alimentare ed energetica, Bruxelles pensa a tagliare risorse proprio ai settori produttivi più strategici come l'agricoltura e dell'economia reale". "Dopo la decisione europea di aumentare il proprio contributo alla Nato per superare quello degli Stati Uniti - afferma il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo - la scelta americana di colpire il nostro agroalimentare con dazi punitivi appare profondamente ingiusta e del tutto asimmetrica. Non si può chiedere all'Europa maggiore responsabilità strategica e poi penalizzarla economicamente sul commercio. Serve uno scatto di lucidità da parte di tutti: ci auguriamo che un supplemento di razionalità, non solo diplomatica, riporti la discussione sul terreno del buon senso e dell'equilibrio tra alleati".
Negli Usa il grana padano salirà a oltre 50 dollari al chilo
"Trump ha fissato i dazi al 30% sui prodotti dell'Unione Europea. La sua decisione equivale ad una vera dichiarazione di guerra economica. Quindi, da oggi l'Europa non può più considerarlo un competitor, ma così diventa un nemico". Duro il commento, in una nota, di Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano. "É necessario ricordare a tutti che Grana Padano da tanti anni sta scontando un dazio storico che era del 15% nelle esportazioni verso gli Stati Uniti - sottolinea Berni - Una gabella che dopo i primi mesi di presidenza Trump, è salita al 25% che quindi oggi incide per quasi 6 dollari al kg. Per il direttore generale del Consorzio Grana Padano, ad una prima stima "il dazio ora salirebbe a circa 10 dollari al chilogrammo di Grana Padano. Ma gli importatori e i distributori americani mettono in vendita al consumatore il Grana Padano moltiplicando per 2 il prezzo di partenza e tutti i costi logistici che hanno negli Usa. Ciò vuol dire che oggi lo pongono in vendita poco sotto i 40€ al kg; ma con un ulteriore dazio aggiuntivo del 30% che quindi porterà quello totale al 45%, il prezzo al consumo supererà ampiamente i 50 dollari al chilogrammo". È pesantissimo quindi Il quadro che si profila per la filiera del formaggio Dop che ha negli Usa il suo terzo mercato mondiale con oltre 220 mila forme esportate nel 2024. "Con un tale dazio saranno ovviamente ridotti i nostri consumi negli Stati Uniti - conclude Berni - E questo drammatico errore sarà anche un danno per il consumatore americano. É evidente che gli europei così perdono un paese amico". Il direttore generale del Consorzio Grana Padano si appella alle istituzioni e alla politica. "Trump è un tycoon volubile e aggressivo. Speriamo Giorgia Meloni gli faccia fare alcuni passi indietro sfruttando la sua volubilità. Ma se le cose rimanessero così per noi, gli Stati Uniti diventeranno un paese molto difficile finché verrà governato da questo Trump".
Messico: da Usa trattamento ingiusto, ma stiamo negoziando
Il Messico ha replicato all'annuncio dell'imposizione di dazi al 30% dal 1° agosto, fatto dal presidente Usa Donald Trump, criticando la mossa, che ha definito "ingiusta"."Venerdì 11 luglio una delegazione messicana composta dai segretari dell'Economia, degli Affari Esteri, delle Finanze, della Pubblica Sicurezza e dell'Energia ha incontrato i dipartimenti di Stato, del Commercio e dell'Energia, oltre al Consiglio di Sicurezza Nazionale e all'ufficio del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti per istituire il tavolo di lavoro binazionale permanente in cui saranno affrontati i principali temi delle relazioni bilaterali. Il tavolo è stato convocato dal Dipartimento di Stato e vedrà la partecipazione di tutte le istituzioni coinvolte nelle diverse questioni. Sono stati affrontati temi quali la sicurezza, l'immigrazione, la frontiera e la gestione delle risorse idriche, nonché le relazioni economiche tra i due paesi. Ci è stato comunicato che, nell'ambito del profondo cambiamento della politica commerciale degli Stati Uniti, tutti i paesi riceveranno una lettera firmata dal presidente degli Stati Uniti che stabilisce nuove tariffe a partire dal 1° agosto. Abbiamo fatto presente al tavolo che si tratta di un trattamento ingiusto e che non siamo d'accordo", si legge in una nota congiunta diffusa dai ministeri messicani di Economia ed Esteri. I dicasteri aggiungono tuttavia che "è stato concordato che il primo grande compito del tavolo permanente binazionale sarà quello di condurre i lavori affinché, prima di tale data", cioè del 1° agosto, "si giunga a un'alternativa che consenta di proteggere le imprese e i posti di lavoro su entrambi i lati della frontiera". "È molto importante aver stabilito, a partire dall'11 luglio, la via e lo spazio necessari per risolvere qualsiasi possibilità che i nuovi dazi entrino in vigore il 1° agosto. In altre parole, il Messico è già in trattativa", conclude Città del Messico.
Confcooperative: "Trump disseminatore di tempeste, dall'Ue solita inefficacia"
"I dazi al 30% annunciati da Trump sono un colpo da ko tecnico per il nostro export e per una parte dei distretti produttivi. Con i dazi al 10% avevamo calcolato con il Censis un contraccolpo pesante per l'occupazione con 68.000 occupati in meno e la perdita di 18 miliardi di euro di valore export, pari al 25% dell'export complessivo". Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commenta la comunicazione di Trump sui dazi imposti sui prodotti Made in Ue esportati negli Usa. Trump, rileva, "dimostra di essere un disseminatore di tempesta e di discordia, la Ue la sua solita inefficacia. Occorre insistere ancora per le vie diplomatiche e salvare il salvabile, ma la Ue ne tenga conto in vista della nuova Pac e dei fondi di coesione. Agisca con intelligenza e non con miopia tecnocratica. Il mercato Usa non è né veloce né facile da sostituire".
Cosa: "Vogliamo accordo equo con gli Usa"
"Il libero e corretto commercio genera prosperità, crea posti di lavoro e rafforza le catene di approvvigionamento". Lo ha affermato il presidente del Consiglio europeo António Costa, rispondendo all'annuncio di Donald Trump sui nuovi dazi al 30% sulle importazioni europee. "I dazi sono tasse, alimentano l'inflazione, creano incertezza e ostacolano la crescita economica - ha proseguito, assicurando che - continueremo a costruire forti partenariati commerciali in tutto il mondo". Il leader europeo ha inoltre dichiarato che "l'Unione Europea resta ferma, unita e pronta a difendere i propri interessi, a pieno sostegno degli sforzi della presidente von der Leyen e della Commissione per raggiungere un accordo equo con gli Stati Uniti". Queste parole arrivano in risposta alla lettera inviata dal presidente americano, che ha annunciato l'imposizione di dazi del 30% dal 1° agosto per correggere quella che definisce una relazione commerciale "lontana dall'essere reciproca".
Lega: relazioni Usa-Italia ottime, paghiamo Europa a trazione tedesca
“Le relazioni commerciali tra Usa e Italia sono ottime e - come giustamente sottolineato dal governo - lo scontro è insensato. Trump non ha motivi per prendersela col nostro Paese, ma ancora una volta paghiamo il prezzo di un’Europa a trazione tedesca. Anziché minacciare ritorsioni che Oltreoceano potrebbero solo far sorridere, la tedesca Von der Leyen azzeri l’eccesso di burocrazia Ue che è il vero dazio che pagano le nostre imprese come dimostrano i danni dell’ideologia green deal. Le follie di Bruxelles hanno danneggiato imprese e famiglie europee ben prima dei possibili dazi di Trump”. Così una nota della Lega.
Confartigianato: a rischio 17,8 miliardi di export di Pmi negli Usa
L'annuncio del Presidente degli Stati Uniti Trump di dazi al 30% sui prodotti europei rischia di assestare un duro colpo all'export italiano negli Usa, in particolare alle micro e piccole imprese. È l'allarme di Confartigianato che mette in evidenza il valore delle nostre vendite negli Usa: nei dodici mesi a fine aprile 2025 ammonta a 66,6 miliardi di euro. Di questi, ben 17,87 miliardi di euro provengono dalle piccole imprese. L'annuncio dei nuovi dazi arriva in un contesto già fragile: nel primo quadrimestre 2025, a fronte di una crescita complessiva dell'export verso gli USA dell'8,2%, il comparto manifatturiero (escluso il farmaceutico) registra una contrazione del 2,6%. Le piccole imprese hanno retto grazie al buon andamento dell'alimentare (+9,3%) e della moda (+3,6%), ma risultano in flessione le esportazioni di occhialeria e gioielleria (-9,7%), prodotti in metallo (-6,8%) e mobili (-2%). Secondo Confartigianato, le regioni italiane più esposte all'effetto dazi per la forte quota di export delle piccole imprese verso gli Stati Uniti sono: Lombardia: 4.419 milioni, con la moda al 45,5%; Veneto: 3.094 milioni di euro, con gioielleria e occhialeria al 56%; Toscana: 2.943 milioni, con moda (51,6%) e alimentare (21,8%); Emilia-Romagna: 1.636 milioni dominati da alimentare (52,9%) e moda (21,5%). A livello provinciale l'export delle piccole imprese negli Usa è maggiore a: Firenze: 1.546 milioni, con la moda all'83,7%; Vicenza: 933 milioni di cui gioielleria (46,9%) e moda (31,6%); Belluno: 805 milioni di euro, quasi interamente legati all'occhialeria; Arezzo: 557 milioni (4,8% del pil), gioielleria all'89,6%.
Confartigianato invita le istituzioni nazionali ed europee a un'azione coordinata per non compromettere la tenuta economica e occupazionale di interi distretti produttivi, riconosciuti a livello internazionale per la qualità e l'identità del Made in Italy. L'Italia e l'Unione Europea, sottolinea Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, "mantengano aperto il dialogo con Washington. Allo stesso tempo, chiediamo al Governo misure concrete per sostenere la competitività internazionale delle nostre imprese: strumenti per la diversificazione dei mercati, incentivi all'innovazione e investimenti infrastrutturali ed energetici che rafforzino la resilienza del nostro sistema produttivo. I nostri imprenditori artigiani e le nostre Pmi hanno dimostrato di saper affrontare le sfide globali con qualità, flessibilità e radicamento nei territori. Serve una visione strategica che le accompagni e le tuteli in questa nuova fase di incertezza"
Confindustria Veneto: "Ue e governo intervengano con misure concrete per sostenere le imprese"
"Se non ci sono le condizioni per trattare ulteriormente, questi dazi al 30% sommati alla situazione del dollaro saranno difficilmente sostenibili da molti comparti della nostra industria. Ue e Governo italiano dovranno intervenire con misure concrete per sostenere la competitività delle nostre imprese: investimenti e accesso al credito, alleggerimento burocratico e fiscale oltre alla definizione della politica energetica". Ad affermarlo è Raffaele Boscaini, Presidente Confindustria Veneto commentando la lettera del presidente degli Usa, Donald Trump alla Ue che prevede l'imposizione di dazi al 30% a partire dal primo agosto.
Ambasciatori dei 27 convocati domani pomeriggio sui dazi
Dopo l'annuncio Usa sull'imposizione all'Ue di dazi al 30% è stata convocata per domani pomeriggio una riunione dei rappresentanti permanenti dei 27 Stati Ue, il Coreper. E' quanto si apprende a Bruxelles.
Orsini: "Lettera di Trump è sgradevole volontà di trattare"
Sull'imposizione di dazi del 30% sulle esportazioni dell'Ue verso gli Usa "serve mantenere la calma e avere i nervi saldi. Non possiamo compromettere i nostri mercati finanziari. E' ovvio che la lettera arrivata dagli Stati Uniti è una sgradevole volontà di trattare", commenta il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.
Ue: adotteremo misure necessarie
"Rimaniamo pronti a continuare a lavorare per raggiungere un accordo entro il 1 agosto. Allo stesso tempo, adotteremo tutte le misure necessarie per tutelare gli interessi dell'Ue, inclusa l'adozione di contromisure proporzionate se necessario". Lo dichiara la Commissione europea in un comunicato in cui "prende nota" della lettera inviata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in cui quest'ultimo annuncia l'imposizione di dazi al 30% a partire dal 1 agosto. Quel livello di aliquota tariffaria "interromperebbe catene di approvvigionamento transatlantiche essenziali, a scapito di imprese, consumatori e pazienti su entrambe le sponde dell'Atlantico", puntualizza l'esecutivo Ue. "Poche economie al mondo possono eguagliare il livello di apertura e il rispetto delle pratiche commerciali leali dell'Ue", prosegue il comunicato, sottolineando che il blocco ha "costantemente dato priorità a una soluzione negoziata con gli Stati Uniti, a testimonianza del nostro impegno verso il dialogo, la stabilità e una partnership transatlantica costruttiva". "Nel frattempo, continuiamo ad approfondire le nostre partnership globali, saldamente ancorate ai principi di un commercio internazionale basato sulle regole", conclude il documento.
Palazzo Chigi: "Seguiamo gli sviluppi, sosteniamo gli sforzi della Commissione Ue
Nota di Palazzo Chigi: “Il governo italiano continua a seguire con grande attenzione lo sviluppo dei negoziati in corso tra Unione europea e Stati Uniti, sostenendo pienamente gli sforzi della Commissione europea che verranno intensificati ulteriormente nei prossimi giorni. Confidiamo nella buona volontà di tutti gli attori in campo per arrivare a un accordo equo, che possa rafforzare l'Occidente nel suo complesso, atteso che - particolarmente nello scenario attuale - non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell'Atlantico. Ora è fondamentale rimanere focalizzati sui negoziati, evitando polarizzazioni che renderebbero più complesso il raggiungimento di un'intesa.”
Von der Leyen: "Prendiamo atto della lettera e restiamo pronti a lavorare per un accordo"
Ursula von der Leyen: “Prendiamo atto della lettera inviata dal presidente degli Stati Uniti Trump. L'imposizione di dazi del 30 percento sulle esportazioni dell'Ue sconvolgerebbe le principali catene di approvvigionamento transatlantiche, a scapito delle imprese, dei consumatori e dei pazienti su entrambe le sponde dell'Atlantico. Restiamo pronti a continuare a lavorare per raggiungere un accordo entro il primo agosto. Allo stesso tempo, adotteremo tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi dell'Ue, inclusa l'adozione di contromisure proporzionate, se necessario.”
Trump all'Ue: "Nessuna tariffa se la produzione si sposta negli Usa"
"Come sapete, non ci saranno tariffe se l'Unione Europea, o aziende interne all'Unione Europea, decideranno di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti". Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha postato oggi sul suo profilo Truth la lettera inviata all'Unione Europea.
Trump all'Ue: "Se aprirete i vostri mercati rivedremo le tariffe"
"Vogliamo collaborare con voi, come vostro partner commerciale, per tanti anni a venire. Se deciderete di aprire i vostri mercati - fino ad adesso chiusi - agli Stati Uniti ed eliminare le vostre politiche tariffarie e non tariffarie, così come le vostre barriere commerciali, potremmo forse valutare una modifica a questa lettera. Queste tariffe potrebbero essere modificate, al rialzo o al ribasso, in base al nostro rapporto con voi". Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha postato oggi sul suo profilo Truth la lettera inviata all'Unione Europea, e nello specifico alla presidentessa della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in cui annuncia, a partire dal primo agosto, tariffe del 30% sui beni importati negli Stati Uniti dall'Unione Europea.
Federalimentare: "30% è intollerabile, urgente Ue riduca tariffe interne"
"Ogni dazio fa male al commercio e avremmo preferito un'area di libero scambio euroatlantica, a dazi zero: l'imposizione di un dazio al 30% supera ogni soglia di tollerabilità per le imprese, aumentando il rischio di un calo significativo delle esportazioni, anche alla luce dell'attuale svalutazione del dollaro". Così il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, sulla decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di dazi al 30% su tutti i prodotti europei in entrata negli Stati Uniti dal primo agosto. "Il combinato disposto dell'impatto dei dazi USA e della svalutazione del dollaro non sarà sostenibile per diversi settori - continua Mascarino - e a tutela delle imprese chiediamo alla Ue un intervento della mano pubblica: così come gli Stati Uniti hanno fatto con i dazi, che di fatto è un intervento pubblico per proteggere la loro industria, anche noi lo chiediamo. Non pensiamo però a sussidi, ma ad urgenti interventi strutturali per rafforzare la nostra capacità competitiva riducendo i dazi interni alla Ue: snellire il carico burocratico sulle imprese, riformare i mercati dell'energia per garantire una riduzione dei prezzi, facilitare l'accesso al credito. In tal senso, proseguire con maggior decisione sulla strada del taglio dei tassi di interesse nell'area euro potrebbe aiutare la crescita economica".
Trump: dazi al 30% per deficit commerciale con Ue
La lettera, indirizzata alla presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, invoca come motivo per i dazi al 30% la disparità del deficit commerciale dovuta a barriere commerciali, tariffarie e non tariffarie. La percentuale è ben al di sopra di quella che la Ue si aspettava, soprattutto dopo che Trump aveva detto che recentemente Bruxelles ha trattato bene gli Usa.
Anche per il Messico dazi al 30% dal 1° agosto
Il presidente Usa, Donald Trump, ha annunciato l'imposizione di dazi al 30% per il Messico a partire dal 1° agosto. In un post sul suo social Truth, il tycoon ha pubblicato la lettera con questa comunicazione inviata alla presidente del Messico, Claudia Sheinbaum. "Il Messico mi ha aiutato a rendere sicuro il confine, ma quanto fatto non basta. Non ha ancora fermato i cartelli che stanno provando a trasformare tutto il Nord America nel parco giochi del narcotraffico. Non posso permettere che accada!", ha dichiarato leader Usa
I dazi del presidente Usa superano per la prima volta i 100 miliardi
I dazi imposti da Donald Trump cominciano a dare i loro frutti, almeno dal suo punto di vista. La riscossione delle tariffe doganali Usa è nuovamente aumentata a giugno, superando per la prima volta in un anno fiscale i 100 miliardi di dollari e contribuendo a generare un sorprendente surplus di bilancio di 27 miliardi di dollari per quel mese. Lo riporta il dipartimento del Tesoro. I dazi doganali sono diventati la quarta maggiore fonte di entrate per il governo federale. Nel giro di circa quattro mesi, la quota dei dazi doganali sulle entrate federali è più che raddoppiata, passando da circa il 2% a circa il 5%.
Trump: "Se adotterete misure di ritorsione, aumenteremo i dazi"
Nella lettera inviata a Bruxelles, il presidente americano ha sottolineato che, qualora l'Ue dovesse alzare le tariffe sui prodotti Usa in risposta alla decisione della Casa Bianca, saranno aumentati allo stesso modo i dazi sulle merci europee.
La lettera di Trump: dazi al 30% sui prodotti europei
Il presidente americano ha inviato all'Ue la lettera, di cui si era parlato anche nei giorni scorsi, in cui si annunciano dazi al 30% sui prodotti europei a partire dal 1° agosto. "A partire dal 1° agosto 2025, applicheremo all’Unione Europea una tariffa doganale del 30% sui prodotti Ue esportati negli Stati Uniti, separata da tutte le tariffe settoriali. Le merci transitate da altri Paesi per eludere una tariffa più elevata saranno soggette a quella tariffa maggiore", si legge nel documento.