Politica economica

La cultura del merito resta un concetto sotto schiaffo

In questo benedetto Paese il merito è un concetto sotto schiaffo

Il sociologo Luca Ricolfi
Il sociologo Luca Ricolfi

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La cultura del merito resta un concetto sotto schiaffo

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In questo benedetto Paese il merito è un concetto sotto schiaffo. E, infatti, i risultati di questo ostracismo culturale si vedono tutti. Anche solo nominarne la parola si finisce dritti in castigo con l'accusa di voler affidare il destino dell'Italia a logiche discriminatorie e classiste. Le cose naturalmente sono del tutto di segno diverso.

L'aver abbandonato la cultura del merito in favore di orientamenti ideologici del tutto disarticolati con la vita reale ha reso il Sistema Paese assai fragile, per nulla competitivo, apparentemente egualitario ma nella sostanza altamente discriminatorio. Perché, in assenza della cultura del merito, ad averla vinta sono i soliti «pochi», quelli che godono di privilegi ereditati, cioè classisti. Mentre solo con il merito viene offerta a tutti la possibilità di farcela, non per censo o per grazia ricevuta. Ma, per l'appunto, per merito. Bene ha fatto allora il professor Luca Ricolfi a riportare al centro della riflessione questo fondamentale argomento dando alle stampe un libro che fin dal titolo risulta essere assai illuminante: «La rivoluzione del merito» (Rizzoli). Ricolfi è un intellettuale che non si esprime per ragioni di bottega. Non teme di andare controcorrente, anzi; il libro è un documentato, vivace e anche polemico attacco alla mentalità vecchia del privilegio, dell'ideologico quotidiano che continua a imperare. E parimenti dimostra invece come il merito è uno straordinario veicolo di crescita umana, di benessere individuale e comunitario, di risorsa decisiva per rimettere l'Italia in carreggiata. Insomma, l'educazione che forma e fa crescere è tale solo se dà linfa al merito. La scuola deve tornare a fare la sua strategica parte.

Abbiamo già perso troppo tempo per assecondare falsi profeti e cattivi maestri. I padri costituenti, come ricorda bene Ricolfi, lo avevano saggiamente compreso. Per loro il merito è una risorsa imprescindibile per un autentico sviluppo. Altro che attacco discriminatorio e classista.

È il tempo di avviare la rivoluzione del merito.

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