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La partita indiana di Monti. Singh: "Ogni sforzo per i marò e Bosusco"

Continuano le trattative per la liberazione dell'ostaggio. Il leader dei ribelli: ostaggi confusi con uomini intelligence. Singh assicura: "Soluzione pacifica per i marò"

La partita indiana di Monti. Singh: "Ogni sforzo per i marò e Bosusco"

Claudio Colangelo, uno dei due ostaggi italiani catturati in India, è stato liberato. Sarà sentito oggi dalla polizia, poi potrà partire alla volta di New Delhi. Rapito il 14 marzo, Colangelo è stato rilasciato principalmente per le sue condizioni di salute.

Liberato uno degli ostaggi, riprende l'attività della Farnesina. E il prossimo obiettivo è quello di riportare a casa Paolo Bosusco, la guida torinese ancora nelle mani dei maoisti-naxaliti.

L'ostaggio italiano era riuscito nei giorni scorsi a far arrivare alla famiglia una lettera, nella quale diceva di stare bene. Sentito dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, ha confermato quanto già detto: i sequestratori maoisti li hanno trattati con tutti i riguardi possibili nella giungla indiana. Secondo Colangelo, Bosusco per ingannare il tempo giocherebbe a scacchi con il capo dei sequestratori, che si dichiarano "più umani" di quanto il governo voglia far sembrare.

Dall'inizio delle trattative poco è cambiato. I sequestratori non indietreggiano rispetto alle 13 richieste iniziali, sperando in qualche concessione da parte del governo dell'Orissa. Se almeno due delle istanze portate avanti saranno accolte - dicono i ribelli - Paolo Bosusco sarà libero. Il governo federale indiano, a sentire il ministro Terzi, avrebbe "grandi problemi di controllo", in un territorio segnato dai contrasti con la guerriglia maoista.

Dopo l'appello lanciato ieri sera dal chief minister Naveen Patnaik sono ripresi i contatti tra governo e mediatori, che nei giorni scorsi erano stati interrotti, dopo il rapimento di un deputato indiano. Un invito in questo senso era arrivato anche dal leader dei ribelli.

In un'intervista concessa ad alcuni giornalisti, il leader dei maoisti Sabyasachi Panda ha rivelato alcuni dettagli sul rapimento, sottolineando come la cattura dei due italiani sia stata un errore. Claudio Colangelo e Bosusco sono stati confusi con due uomini dell'intelligence. Panda, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha anche avvalorato uno dei dubbi sorti nei giorni scorsi: una spaccatura all'interno delle fila maoiste rende più difficile le trattative.

Il capo dei sequestratori ha garantito al governo che i suoi uomini non useranno le armi, anche in considerazione del fatto che gli indiani stanno prendendo sul serio le richieste dei maoisti. Data però la spaccatura non può dire lo stesso degli altri gruppi attivi nell'area.

A detta del leader indiano, a "infastidire" i sequestratori sarebbero state anche le foto che i due turisti stavano scattando ad alcune donne, seminude. Condannando il gesto, i maoisti hanno parlato di una forma di sfruttamento, di una "globalizzazione culturale" non accettabile.

La partita di Monti

Mario Monti ha incontrato oggi Manmohan Singh, premier indiano a Seul. Singh ha assicurato al presidente del Consiglio il massimo dell'impegno da parte delle autorità indiane per riportare a casa Bosusco.

Il due premier hanno anche parlato della delicata questione dei marò della Enrica Lexie, in carcere in India. La giurisdizione rimane italiana. Monti ne è sicuro e sottolinea anche che la questione particolare non deve scoraggiare la lotta alla pirateria.

Singh ha assicurato "condizioni adeguate allo status militare" dei due italiani, Girone e Latorre, confermando di voler arrivare a una soluzione amichevole.

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