Perché nell'Italia dove perfino lo spread torna sotto i 70 punti come nel 2009 (governo Berlusconi e poi Meloni, gli ultimi due «eletti» dal popolo ma ci diranno che è un caso) il clima si scalda invece che tornare sereno? Perché come una talpa della democrazia che scava nel sottosuolo della Repubblica la sua tana eversiva, c'è un pericolo invisibile che sta per riemergere nelle città. Un disegno che tiene insieme la sinistra in carenza di ossigeno, l'islamismo radicale pilotato da Fratelli musulmani, i nuclei extraparlamentari che da tempo scaldano le piazze. L'obiettivo è fare casino e poi incolpare il governo Meloni di fascismo. Quando gli sfascisti sono loro. Il piano è, infatti, copiato alla lettera dalla propaganda islamista come già è avvenuto in Francia. Ce lo dice Euractive in un report sui legami fra Hamas e i fondi europei. Che significa soldi regalati alla Jihad. Ma lo conferma perfino un ex sindacalista della Fiom alla vigilia dei cortei di Genova che promettono guerriglia. Il fatto che sia un tizio pressoché sconosciuto a spifferarlo ai quattro venti è un'aggravante. Non significa affatto, come va farneticando qualche radicalotto in braghe rosse, che sia un pirla qualunque a prendersi la scena.
Ma piuttosto che l'idea di usare la piazza per assaltare polizia e carabinieri e poi incolpare il governo del clima rovente è progettata a tavolino, al punto da essere diventata la parola d'ordine per entrare in quei cortei che, a parole, inneggiano a resistenza e democrazia. Un tempo si chiamava la strategia della tensione.