"Gravi pregiudizi". Il governo ungherese attacca Report

Il governo ungherese di Viktor Orbam attacca la trasmissione di Sigfrido Ranucci per un servizio in cui si parlava del think tank conservatore Mcc Budapest

"Gravi pregiudizi". Il governo ungherese attacca Report
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"Il programma Report ha presentato i network internazionali conservatori e sovranisti in un servizio il cui titolo stesso rivela il pregiudizio degli autori: "L'offensiva sovranista contro l'Europa: l'asse Meloni-Trump". A dirlo è Balazs Orban, consigliere politico del premier ungherese che si riferisce a un servizio in cui la trasmissione di Sigfrido Ranucci tirava in ballo il think tank conservatore Mcc Budapest che, insieme al polacco Ordo Iuris, sarebbe l'autore del rapporto 'The Great Reset' in cui si ridisegnano gli equilibri istituzionali dell'Ue in chiave sovranista.


Orban spiega che Report "ha presentato il documento come un tentativo di minare l'integrazione dell'Ue, anche se in realtà si tratta di un documento politico completo che esamina le questioni chiave del futuro dell'Unione, in particolare come ripristinare l'equilibrio tra sovranità nazionale e centralizzazione istituzionale nell'Ue, osserva il consigliere di Orban, sottolineando il "ruolo costruttivo" di Budapest e dell'Mcc nel 'plasmare il dibattito sul futuro dell'Europa'". Il consigliere politico del premier ungherese, poi, conclude: "Vogliamo che l'Ue abbia un futuro, che esista non solo alla fine di questo secolo, ma anche oltre. Tuttavia, ciò richiederà un cambiamento radicale di rotta, perché la direzione attuale sta portando dritta alla disintegrazione. Rapporti come questo lo rendono più chiaro che mai".

Parole che hanno scatenato l'ira dell'opposizione. "È clamoroso e sconcertante che mentre a Palazzo Chigi Giorgia Meloni riceve Viktor Orban, suo amico personale e alleato politico, arrivi la notizia di un attacco a Report da parte del consigliere di Orban, Balazs Orban. Il tutto a meno di una settimana dal gravissimo attentato subito da Sigfrido Ranucci. Ora basta", tuonano i pentastellati Dario Carotenuto, Dolores Bevilacqua, Anna Laura Orrico, Gaetano Amato, membri della commissione di Vigilanza Rai. I parlamentari M5S chiedono a Meloni di farsi sentire "con il suo omologo ungherese dicendogli che non si deve permettere di fare attaccare un cittadino italiano e un giornalista che rischia la propria sicurezza per fare informazione, oppure il suo patriottismo vale meno di zero". E ancora: "Se non interviene, se non condanna pubblicamente l'attacco del consigliere di Orban, Meloni mette a nero su bianco il discredito dell'Italia e degli italiani rispetto ai suoi interessi di partito. Meloni: difendi l'Italia o ti pieghi ai soprusi del governo del tuo amico Orban? Tertium non datur".

Sandro Ruotolo, eurodeputato del gruppo S&D eletto col Pd, attacca: "Ci mancava anche Orban. Dopo le minacce, le querele e le campagne d'odio, ora arriva pure la lezione di democrazia dal consigliere del premier ungherese. Siamo di fronte alla solita strategia: delegittimare, isolare, sovraesporre". E aggiunge: "È il metodo con cui i poteri autoritari cercano di intimidire chi fa informazione libera e indipendente". Ruotolo difende la trasmissione di Sigfrido Ranucci ricordando che "non è la prima volta che un governo tenta di screditare un'inchiesta giornalistica per difendere la propria narrazione" e che"ogni volta che qualcuno attacca Report, attacca il diritto dei cittadini a sapere". Ma non solo. "Ogni volta che un potere si sente minacciato da una telecamera, vuol dire che quella telecamera sta facendo bene il suo lavoro", sentenzia Ruotolo che promette che i dem continueranno a battersi "contro ogni tentativo di censura o intimidazione, anche quando arrivano da governi dell'Unione Europea". L'eurodeputato Pd ha poi ribadito la necessità di "un'European Media Freedom Act forte, vincolante e davvero capace di proteggere i giornalisti e l'indipendenza dei media da chi vorrebbe ridurli al silenzio".

Anche Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, è un fiume in piena: "L'Ungheria di Orban, dove il potere politico controlla magistratura, giornali e televisioni, oggi attacca Report, colpevole di aver fatto il proprio mestiere, vale a dire giornalismo di inchiesta e raccontare i legami internazionali tra le destre sovraniste. Ecco come si comportano gli alleati di Meloni: vogliono zittire le voci libere e ora pretendono di censurare anche chi, fuori dai propri confini, fa giornalismo d'inchiesta". Bonelli considera "ancor più grave" che questo attacco "arrivi mentre in Italia Report viene sanzionato dall'Autorità per la privacy, pochi giorni dopo un attentato al suo conduttore Sigfrido Ranucci".

Secondo il leader di Europa Verde la destra sta costruendo "un clima ostile al giornalismo, dove chi indaga viene intimidito e punito", una destra "che nega la crisi climatica, che ha negato il genocidio a Gaza, che vuole piegare l'informazione e mettere il bavaglio alla liberta' di stampa".

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