
Emergono importanti aggiornamenti su quanto accaduto in Libia, dove il governo di stabilità nazionale ha respinto la delegazione con ministri dell'Unione europea, tra i quali anche Matteo Piantedosi, e il Commissario europeo per le Migrazioni Magnus Brunner. La visita è stata annullata al loro arrivo all'aeroporto internazionale di Benina, nella città di Bengasi: "Sono stati debitamente informati dell'obbligo di lasciare immediatamente il territorio libico e sono stati dichiarati 'personae non gratae'" quanto reso noto in un comunicato firmato dal premier Osama Saad Hammad.
Ma c'è di più. Fonti qualificate hanno precisato all'Ansa che c'è stata "un'incomprensione protocollare non gestita dalla rappresentanza italiana alla base dello stop alla missione diplomatica" con il ministro dell'Interno Piantedosi. Sempre le stesse fonti hanno rimarcato che il problema "non ha mai riguardato assolutamente la componente italiana della delegazione e men che mai i rapporti bilaterali con l'Italia".
Tornando alla versione del governo di Bengasi, l'accusa rivolta a Piantedosi e agli altri membri della delegazione europea è di aver violato "le norme diplomatiche stabilite e delle convenzioni internazionali, e attraverso azioni che dimostrano di ignorare la sovranità nazionale libica, nonché in violazione delle leggi interne libiche e del mancato rispetto delle procedure stabilite che regolano l'ingresso, la circolazione e la residenza del personale diplomatico straniero". Nella nota viene evidenziato che il governo libico "ribadisce il suo appello urgente a tutti gli agenti diplomatici, ai membri delle missioni internazionali e alle organizzazioni governative e non governative affinché sostengano e rispettino la sovranità libica, attenendosi rigorosamente alla legislazione libica e alle convenzioni e norme internazionali che regolano le visite diplomatiche. Inoltre, sono esortati a interagire con il governo libico nel rispetto del principio di reciprocità, sancito dagli accordi, dai trattati e dalle consuetudini diplomatiche internazionali".
Ricordiamo che la visita di Brunner in Libia era stata annunciata a fine giugno con l'obiettivo di avviare nuovi colloqui sul dossier migrazione.
Nel corso della sua visita ad Atene, il commissario aveva espresso preoccupazione per il rialzo di partenze irregolari dalla Libia, annunciando di voler adottare un approccio "fermo" con le autorità libiche. Come confermato dallo stesso Brunner, erano stati programmati incontri con rappresentanti sia del governo riconosciuto dalle Nazioni Unite nella Libia occidentale sia di un'autorità rivale nell'Est.