Europa

"Quando sta bene l'Italia sta bene l'Ue": Michel a Roma elogia Meloni

Piena sintonia tra il premier e il Presidente del Consiglio Ue Charles Michel, oggi in visita a Roma, in vista del Consiglio Europeo. Sul tavolo, guerra in Ucraina, economia e immigrazione

"Quando sta bene l'Italia sta bene l'Ue": Michel a Roma elogia Meloni

Charles Michel "incorona" simbolicamente Giorgia Meloni come partner affidabile delle istituzioni europee. Il presidente belga del Consiglio Europeo, in visita a Palazzo Chigi, ha sottolineato parlando con la stampa dopo l'incontro col presidente del Consiglio che in questi primi cento giorni l'Unione Europea ha avuto "un'esperienza di cooperazione molto franca, diretta e sincera" con il governo italiano.

Michel si trova a Roma per preparare il Consiglio Europeo del 9-10 febbraio, in cui la posizione italiana su temi come l'immigrazione, la riforma delle regole di bilancio e l'energia sarà cruciale.

Dopo aver fatto gli auguri per i cento giorni di governo, Michel ha detto che c'è stata fino ad ora una cooperazione "basata sugli interessi italiani ma anche sulla volontà di tutelare l'Unione europea. Quando sta bene l'Italia sta bene anche l'Unione europea", ha detto Michel parlando dunque in termini positivi dell'esperienza di un governo che, sino ad ora, non ha certamente trascurato la dimensione comunitaria.

Meloni e il suo governo hanno dialogato a tutto campo con Bruxelles sulla manovra; hanno contribuito al dibattito sul price cap del gas; hanno espresso visioni critiche sulla direttiva europea sulle "case green" ma che è andata di pari passo con le analoghe rimostranze della Bce. Hanno stigmatizzato l'aumento dei tassi della stessa Bce, senza però utilizzare una retorica incendiaria. Insomma, hanno proseguito la linea di Mario Draghi di muoversi in Europa in nome degli interessi italiani. Come del resto fanno per i propri Paesi tutti gli esecutivi del continente.

I vincoli Ue e la sfida sulla sicurezza

Quella che ha parlato al fianco di Michel è stata una Meloni di linea fortemente "europeista". "Serve cautela sul tema del rilassamento delle regole sugli aiuti di Stato: l'obiettivo deve essere sostenere le imprese ma non si deve rischiare di indebolire il mercato unico, bisogna assicurare parità di condizioni", ha affermato il presidente del Consiglio ribadendo dunque la volontà di giocare in campo europeo le partite. "Secondo la posizione italiana questo significa soprattutto flessibilità sui fondi esistenti, il coraggio di investire sul futuro senza lasciare indietro nessuno". "La solidarietà europea si esprime nella capacità di raccogliere sfide complesse", ha detto Michel, che ha aggiunto un elogio all'interesse dell'Italia per la "sicurezza europea". Secondo Michel"la guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina è un pericolo perchè rimette in discussione le frontiere a livello internazionale", ma l'Italia è presente in forma costruttiva per rispondervi.

Il nodo dell'immigrazione

Spazio anche per l'immigrazione nel colloquio. Michel ha offerto un assist alla posizione italiana dichiarando che "le frontiere dell'Italia sono anche le frontiere esterne dell'Ue" e per questo motivo è necessario proteggerle. "Negli ultimi mesi c'è stato un aumento significativo dei flussi migratori irregolari. Abbiamo parlato degli argomenti che tratteremo nel prossimo Consiglio. Dobbiamo essere impegnati a difendere le frontiere dell'Italia che sono anche le frontiere esterne dell'Ue. Dobbiamo agire nei confronti dei Paesi terzi, nel continente africano, oltre che di quelli di transito", ha concluso il politico belga. Pronto dunque a assecondare l'ascolto europeo della linea italiana. Destinata, in prospettiva, a contare in un'Europa a cui serve un'Italia forte e assertiva. Costruttiva per l'Europa e desiderosa di cambiarla dall'interno e non in contrasto ad essa.

Come sta facendo finora il governo Meloni.

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