Expo 2015, la Moratti: grande interesse in Cina per la candidatura di Milano

Il sindaco ha presentato la candidatura di Milano e proposto una collaborazione con la Cina. Incontri bilaterali con esponenti del governo di Pechino e rappresentanti del mondo economico. Colloquio con il viceministro degli Esteri sul caso di via Sarpi: "Abbiamo trovato comprensione per la necessità di trovare una soluzione"

Expo 2015, la Moratti: grande interesse in Cina per la candidatura di Milano

Pechino - La Cina ha accolto «con grande interesse» la candidatura di Milano ad ospitare l’ Esposizione Universale del 2015. Lo afferma il sindaco Letizia Moratti, che da ieri è in visita in Cina. «I miei interlocutori - ha detto il sindaco - hanno apprezzato la proposta e lo spirito con il quale l’ abbiamo presentata. Ogni Esposizione ha un tema e noi abbiamo scelto il tema dell’ alimentazione, che interessa tutto il mondo e anche la Cina. Noi abbiamo proposto una collaborazione nella quale siamo pronti a mettere a disposizione le nostre conoscenze ed esperienze nel settore un uno spirito di partnership».

Oggi Letizia Moratti ha partecipato ai lavori del World Economic Forum, la cosidetta «Davos estiva» in corso a Dalian, sulla costa orientale cinese. Ai lavori del Forum, che sono stati aperti da un discorso del primo ministro Wen Jiabao, partecipano 1.700 studiosi, leader politici e imprenditori provenienti da 90 paesi. Ai margini dei lavori, il sindaco ha avuto una serie di incontri bilaterali con vari rappresentanti istituzionali ed economici, tra cui quello col viceministro agli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese, Dai Bingguo.

Il caso di via Sarpi Nel corso del colloquio, che ha affrontato vari ambiti della collaborazione in atto tra Italia, ed in particolare Milano, e Cina, il sindaco e il viceministro hanno affrontato anche i temi legati alla presenza dell’importante comunità cinese attiva nel capoluogo lombardo. «Abbiamo trovato comprensione per la necessità di trovare una soluzione», ha affermato la Moratti. Quello scoppiato a via Paolo Sarpi, ha aggiunto il sindaco, «non è un problema di cinesi o di italiani, è un problema della tipologia dell’ attività, il commercio all’ ingrosso, che non è adatta alla località. Quella dello spostamento è una soluzione favorevole sia per i commercianti che per i residenti».

Milano, ha proseguito il sindaco, è una città la cui caratteristica è quella di avere non uno ma più settori «trainantì ’e

per questo sta differenziando i suoi rapporti con le diverse realtà cinesi puntando sulla moda a Dalian, sulla fieristica a Shanghai e sulla finanza a Tianjin, la nuova città-boom sulla costa settentrionale della Cina.

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