Malattie cardiache in aumento nella popolazione giovane: lo studio

In quattro anni i casi sono aumentati di un quinto rispetto al passato: ecco cosa succede negli under 50 e i campanelli d'allarme da non sottovalutare

Malattie cardiache in aumento nella popolazione giovane: lo studio
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C'è una crecente preoccupazione tra i medici, soprattutto i cardiologi, per l'aumento di casi relativi ad attacchi di cuore, collassi cardiaci, infarti e in generale patologie cardiache nella popolazione degli under 50.

Lo studio

I cardiologi mondiali avvertono che il vero pericolo risiede nei sintomi "sottili" che molti ignorano: come mostra uno studio di recente pubblicazione, i casi tra i giovani adulti in età lavorativa sono aumentati di quasi un quinto in soli quattro anni, invertendo decenni di progressi. I numeri, purtroppo, sono confermati anche dai ricoveri ospedalieri in aumento tra le persone tra i 30 e i 40 anni. La ricerca in questione ha analizzato quasi nove milioni di casi scoprendo che nella stragrande maggioranza dei casi esisteva almeno un fattore di rischio prima che la situazione diventasse grave.

I campanelli d'allarme

Tra i segnali da non sottovalutare, ad esempio, c'è la pressione alta: la professoressa Rasha Al-Lamee, cardiologa consulente presso l'Imperial College di Londra, ha affermato al Daily Mail che i principali segnali d'allarme includono mancanza di respiro durante le attività quotidiane, dolore toracico inspiegabile che va e viene e stanchezza insolita. Le donne, invece, potrebbero non avvertire alcun dolore al petto e sono più propense a riferire nausea, indigestione, vertigini, dolore nella parte superiore dell'addome o svenimenti.

"Metà dei pazienti che presentano un infarto non presenta sintomi evidenti, ma quasi tutti presentano fattori di rischio non diagnosticati", spiega Al-Lamee. "Ecco perché sono fondamentali controlli regolari della pressione sanguigna, del colesterolo e del diabete e, quando necessario, la terapia farmacologica preventiva può salvare vite umane".

Il ruolo delle gengive

Gli esperti mondiali sottolineano che questi sono soltanto i primi segnali di allarme che tutti dovrebbero riconoscere dal momento che nel nostro organismo si nascondono molti altri indizi che la maggior parte delle persone non penserebbe mai di collegare al proprio cuore. Ad esempio, il sanguinamento delle gengive può significare non soltanto una scarsa igiene orale ma una "spia" per una malattia cardiovascolare.

Uno studio finanziato dalla British Heart Foundation ha scoperto che le persone affette da malattie gengivali hanno il 69% di probabilità in più di sviluppare il diabete di tipo 2 che, a sua volta, aumenta il rischio di infarti e ictus. Altre ricerche hanno però dimostrato che il trattamento delle malattie gengivali migliora la funzionalità delle arterie e riduce l'infiammazione generale dell'organismo. Con il passare del tempo, si possono accumulare depositi di grasso nelle arterie, aumentando il rischio di malattie cardiache e ictus.

"Riteniamo che parte del legame tra gengive e malattie cardiovascolari possa essere spiegato dall'infiammazione causata dai batteri presenti nella bocca", aggiunge Al-Lamee.

Ad oggi, però, non è stata ancora provata una relazione causa-effetto definita e le persone con malattie gengivali spesso hanno altre comorbilità e problemi di salute che espongono al rischio di malattie cardiovascolari.

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