Cronaca locale

Fiera, sit-in contro la preghiera degli islamici al "Vigorelli"

Un comitato raccoglie più di 3200 firme: "Sarà un’invasione, non cederemo. Non è razzismo ma non vogliamo caos, degrado e sporcizia". Ma l'Atm è già pronta a rafforzare i mezzi

Fiera, sit-in contro la preghiera 
degli islamici al "Vigorelli"

Per loro è una «pugnalata alle spalle». Improvvisa e «a tradimento». Per protestare contro la scelta del Vigorelli come «moschea a tempo» hanno messo in piedi un sit-in: un’ottantina di residenti, ma le firme raccolte in calce a una mozione contraria (della Destra) sono 3250, in tre giorni. E ora vogliono mandare una «valanga di telegrammi e fax al sindaco». Sono «paura» e «preoccupazione» le parole sulle loro bocche. Tutti citano il Ramadan al Vigorelli del 2006: «L’area fu lasciata in condizioni oscene. Sporcizia, degrado e cattivi odori». «E poi la zona non è adatta - dice Francesca, 40 anni, architetto - non è servita dai mezzi, non ci sono parcheggi? È congestionato, qui scoppia tutto». «Non siamo razzisti - spiega Claudio Pozzari, portavoce del comitato Fiera-Carlo Magno- ma non ci sono le condizioni». Lo scenario da incubo è quello di «una viale Jenner moltiplicata per cinque: «E se venissero in 7-8mila persone invece dei 5mila previsti? Ci stanno, sarà un’invasione». «Perché non metterli nella “torre storta“ - scherza qualcuno - per una soluzione storta è perfetta». Una coppia vive in via Gattamelata da 50 anni. Non sembra avvezza alle manifestazioni di piazza: «La libertà di culto è garantita, ma qui si passa il limite, e dobbiamo pagarla noi?», domanda lei. «Questa è solo la prima iniziativa, anzi è un’anteprima», promette lui. «Bloccheremo le strade», dice qualcuno. «Il 18 luglio saremo ai cancelli, non cederemo alla prepotenza», arringa la folla un oratore improvvisato. Vola qualche parola grossa, qualcuno fantastica di kamikaze e maiali. I consiglieri di zona sorridono imbarazzati e fanno cenno: «State calmi». Nicolò Mardegan, di An presenta una mozione per chiedere di spostare tutto alla fiera di Rho-Pero. Casalinghe, professionisti, commercianti: il cuore della Milano di centrodestra - che nella zona 8 ha percentuali «bulgare» - si sente tradita dal «suo» sindaco e dai suoi partiti: «Davvero la Lega è a favore? - chiede candida una signora - mi meraviglio di Maroni». «Ma Forza Italia l’ha presentata la mozione contraria in Consiglio comunale?». «Perché Boni parla di agosto e La Russa del 30 settembre?». Lo spettro è «un provvisorio che diventa definitivo». Lo confessano con un po’ di pudore: spaventa il possibile «indotto» di questa massa di persone destinata a riversarsi nel quartiere: «Ad agosto sarà disabitato, abbiamo paura che succeda qualcosa di poco piacevole alle nostre case in nostra assenza». «Questa zona è semicentrale - dice un altro - io non mi preoccupo del valore della mia casa, non voglio rivenderla. Io passo le serate con i bambini al parco, qui ora è tutto pulito, tranquillo, che accadrà?». Una quarantina di manifestanti si dirige verso Palazzo Marino. In Consiglio prova a esporre lo striscione «Vigorelli per lo sport».

Viene ritirato dai commessi, ma una delegazione incontra il capogruppo di Forza Italia, Giulio Gallera.

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