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In fin di vita per la mela finita su un'auto

Paola Fucilieri

C'è un 14enne di origine cinese, un ragazzino, ricoverato all'ospedale Fatebenefratelli in fin di vita a causa di una mela. Un frutto che, lunedì pomeriggio, un suo amico, mentre usciva da scuola per fare ritorno a casa insieme ad altri compagni, ha calciato come se si trattasse di un pallone, contro l'auto di un ristoratore di 36 anni, Camillo B., che ha picchiato a sangue il ragazzo mandandolo in fin di vita in ospedale.
L'adulto infatti, nonostante la sua vettura non avesse subìto alcun danno, si è arrabbiato molto. È sceso dall'auto, ha avvicinato il gruppo di ragazzini, insultandoli a più riprese. E quando il 14enne cinese ha «osato» rispondere agli insulti, l'uomo non ci ha più visto e si è avventato su di lui, buttandolo a terra, prendendolo a pugni e, dopo avergli afferrato la testa con le mani, l'ha sbattuta più volte la contro una fioriera di cemento che era lì, sul marciapiede.
Testimone oculare del fatto, accaduto in piazza Gerusalemme (Cenisio), una vigilessa fuori dal servizio. La donna non ha perso tempo: è intervenuta per fermare l'aggressore, un uomo piuttosto robusto, e per liberare il ragazzino dalle sue grinfie. Quindi ha chiamato una pattuglia della polizia municipale per farsi dare man forte e, dopo averlo bloccato mentre tentava di fuggire, ha arrestato il ristoratore che adesso è a San Vittore accusato di tentato omicidio.

L'uomo, che finora non aveva mai avuto problemi con la giustizia, questa mattina sarà davanti al magistrato per l'udienza di convalida dell'arresto.
E mentre il suo aggressore è ora dietro le sbarre, il ragazzino cinese è ricoverato in terapia intensiva al Fatebenefratelli dove sta lottando contro la morte.

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