«Una Finanziaria che deprime gli investimenti»

Il governatore: «Frenata anche la competitività». Autonomia e federalismo fiscale l’antidoto

Maria Sorbi

C’è un’unica arma per arginare gli effetti della Finanziaria: puntare il tutto e per tutto sull’autonomia e sul federalismo fiscale. Ne è convinto il presidente della Regione, Roberto Formigoni, che ieri ha parlato della manovra economica di fronte ai Giovani Imprenditori della Confcommercio, riuniti a Varese per il loro quarto forum nazionale. «Rivendicheremo la possibilità - ha spiegato Formigoni, esponendo i piani della Regione Lombardia per l’immediato futuro - di esercitare fino in fondo tutte le nostre funzioni nei campi che ci competono e nei quali abbiamo già dimostrato e dimostriamo di saper fare bene, e meglio dello Stato, a beneficio dei cittadini e del territorio. Come, ad esempio, in materia di commercio e di turismo, ma anche di istruzione, di ambiente, di energia, di infrastrutture».
Quelle del governatore sulla Finanziaria sono state parole dure e poco incoraggianti: «Deprime i consumi e gli investimenti, ostacola il rilancio della competitività dell’intero sistema produttivo». Il rammarico più grosso del presidente sta nel fatto che la manovra «frena la competitività» soprattutto in un momento in cui invece in Lombardia si registra un andamento positivo della crescita economica, come confermano i dati di Unioncamere sul secondo trimestre 2006. «Ci sarebbe servita una Finanziaria rigorosa - aggiunge - e mirata a liberare le energie vive del Paese. Così non è e ne pagheremo le conseguenze». Il trasferimento all’Inps del 50 per cento del flusso del trattamento di fine rapporto, che per alcuni settori (tessile in testa) rappresenta una forma di autofinanziamento, secondo Formigoni «viene deciso in un quadro di incertezza sulla compensazione degli oneri finanziari dell’operazione e soprattutto in concomitanza con la soppressione del Fondo di garanzia per l'accesso al credito». Le conseguenze della manovra avranno ricadute su tutto il terziario: «Basti pensare - spiega il presidente ai giovani imprenditori - all’aggravio della contribuzione pensionistica che peserà sul sistema delle imprese del commercio.

Del resto, l’aumento di pressione fiscale non risparmia neppure due settori, come servizi e turismo, che invece necessiterebbero di nuovi e più consistenti incentivi».
Infine un plauso per le dichiarazioni del ministro Di Pietro «con cui assicura l’impegno a prevedere almeno un miliardo per finanziare la realizzazione della Pedemontana».

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