G8 e Propaganda Fide, il Vaticano ammette: "Possibili errori di valutazione nalla gestione"

La Santa Sede difende la "buona fama" del dicastero per l'evangelizzazione dei popoli: "Ma qualche errore c'è stato. Come tutte le operazioni finanziarie può essere esposto a sbagli". Sotto accusa la gestione del cardinale Sepe, dal 2001 al 2006, indagato per corruzione a Perugia

G8 e Propaganda Fide, il Vaticano ammette: 
"Possibili errori di valutazione nalla gestione"

Città del Vaticano - Qualche errore c'è stato, lo ammette il Vaticano. In una lunga nota, la Santa Sede ha difeso oggi la "buona fama" del Dicastero per l’evangelizzazione dei popoli, già Propaganda Fide, pur ammettendo che esso, nell’amministrazione del proprio patrimonio immobiliare, può "essere esposto a errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale". Propaganda Fide è finita nell’inchiesta sulla "cricca degli appalti", in relazione alla gestione avvenuta sotto la guida del cardinale Crescenzio Sepe, dal 2001 al 2006, attualmente indagato per corruzione dai magistrati di Perugia.

La Santa Sede ammette gli errori La Santa Sede spiega che "la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ricava le sue risorse principalmente dalla colletta della Giornata Missionaria Mondiale, interamente distribuita tramite le Pontificie Opere Missionarie nazionali, e, in secondo luogo dai redditi del proprio patrimonio finanziario ed immobiliare". "Il patrimonio si è formato nel corso dei decenni grazie a numerose donazioni di benefattori di ogni ceto, che hanno inteso lasciare parte dei loro beni a servizio della causa dell’Evangelizzazione", ricorda il Vaticano. "La valorizzazione di tale patrimonio è naturalmente un compito impegnativo e complesso,che si deve avvalere della consulenza di persone esperte sotto diversi profili professionali e che, come tutte le operazioni finanziarie, può essere esposto anche ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale".

La futura gestione Il Vaticano assicura, poi, che "a testimonianza dello sforzo per una corretta gestione amministrativa e della crescente generosità dei cattolici, tale patrimonio ha continuato ad incrementarsi". "Al tempo stesso, nel corso degli ultimi anni, si è progressivamente fatta strada - spiega il Vaticano - la consapevolezza della necessità di migliorarne la redditività e, a tale fine, sono state istituite strutture e procedure tese a garantirne una gestione professionale e in linea con gli standard più avanzati". "Con la presente nota - sottolinea il Vaticano - si intende richiamare a tutti l’identità, il valore e il profondo significato di un’istituzione vitale per la Santa Sede e per l’intera Chiesa Cattolica. Essa ha meritato e merita il sostegno di tutti i cattolici e di quanti hanno a cuore il bene dell’uomo e il suo sviluppo integrale". Il Vaticano ricorda l’immensa attività di sostegno alle chiese di missione della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, così si chiama adesso Propaganda Fide. Anche ci teme una dispersione delle cifre che transitano per il Dicastero, la Santa Sede risponde.

"Se si considera il rapporto tra la quantità del personale impiegato e le risorse distribuite, si potrà verificare con facilità che i costi di gestione sono di gran lunga inferiori a qualsiasi organizzazione internazionale impegnata nel campo della cooperazione (e ciò grazie alla collaborazione diretta e gratuita, in tutto il mondo, da parte di Vescovi, Nunziature Apostoliche, organizzazioni cattoliche).

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