E' proprio il caso di dirlo, "notti magiche con i quad ri di De La Tour", a Palazzo Marino consideratto il Caravaggio francese, un prestito che ll Museo del Louvre di Parigi ci ha concesso fino all'8 di gennaio; due temi in tema con il Natale. Perchè, "San Giuseppe falegname" e "Adorazione dei pastori" sono dei dipinti di olio su tela il primo del 1640 circa e il secondo del 1644 i cui soggetti sembrano illuminati al lume di candela. Unod ei due quadri ritrae San Giuseppe al lavoro illuminato dalla candela di un giovane personaggio e la luce del secondo capolavoro esposto in Sala Alessi è irradiato da una luce naturale giallastra, proprio come ai tempi antichi dove il lume e il fuoco erano le uniche fonti di energia illuminante.
Georgea De La Tour (1593-1692), figlio di una fornaia, era destinato a grandi opere nella Parigi di Luigi XIII che lo nominò pittore di Corte al servizio del Re. Il Re lo stimava tanto che lo volle accanto a se al Louvre, dove visse con una famiglia numerosa in grandi appartamenti; ebbe almeno ufficiali dieci figli.
Con De La Tour, il Comune di Milano inaugura il filone degli ospiti stranieri, prima di lui solo italiani come Leonardo e Caravaggio; l'allestimento scenografico di Elisabetta Greci, è molto rispettoso dei quadri perchè piccoli fari seminati qua e là come se fossero stelle di un firmamento nella notte di Betlemme, fanno risaltare luci e ombre delle pennellate e dei chiaro scuri del pittore francese. In questa calotta si può dire che si compia il doppio mistero, un carton gesso li raccoglie entrambi in una nicchia ben distinti dal colore dell'oro e del fieno.
Il figlio di un umile fornaio, De La Tour ci ha donato tutto lo splendore di una pittura che potremmo tranquillamente definire "divina", "fiammingo nel nitore e francese nello spirito".
Il grande critico Roberto Longhi che studiò l'artista lo definì "sorprendente", molti lo scambiavano per un Vermeer, ma il suo tocco per chi lo sa conoscere è misterioso e quasi esoterico. Non vi è dubbio che l'abilità di De La Tour spezzerebbe la lancia degli amanti dei fiamminghi, ma in lui riscontriamo un bagliore retroilluminato, riflessi e ombre che fanno giochi di luce sui tessuti e gli oggetti diventano esoressioni dell'umano.
I pastori al cospetto di Gesù in fasce, i corsetti delle donne legati in vita e i giacconi dei pastori di cuoio con il cero davanti creano sensazioni tattili, dalle stoffe al legno fino ai copricapo. E il sudore sulle fronte di Giuseppe mentre trafora la trave, simbolo della croce divina, sotto lo sguardo attento e stupito del figlio, ci fanno percepire sensazioni tattili. Il libro di Skira che accompagna l'esposizione toglie ogni curiosità allo spettatore.
La quarta edizione di questa mostra natalizia è promossa dall'ENI e conta di superare il record di 200 mila visitatori.
Per un maestro assoluto ne vale la pena di arrivare fino in piazza della Scala. In piazza Duomo al 14, si terrà il primo di una serie di incontri con Lella Costa, Umberto Galimberti e Massimo Cirri. Le opere esposte hanno ingresso libero. Per informazioni tel.02.89415532- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.