
Dopo una lunga attesa, arrivano novità importanti per gli anziani over 80 in condizioni di fragilità e con redditi contenuti: da giugno partiranno i primi accrediti della cosiddetta “Prestazione universale”. Le richieste per il beneficio erano state aperte il 2 gennaio scorso e, secondo quanto riportato da fonti Inps, le famiglie aventi diritto riceveranno fino a 850 euro al mese. Il contributo, che si aggiunge all’indennità di accompagnamento, sarà erogato anche con gli arretrati a partire da gennaio, offrendo così un sostegno concreto a una fascia particolarmente vulnerabile della popolazione.
A cosa serve il contributo
Il contributo economico potrà essere impiegato per coprire le spese legate all’assistenza quotidiana, come l’impiego di badanti o collaboratori domestici, con priorità per gli anziani soli e affetti da gravi patologie. Finora, però, i fondi non erano ancora stati erogati a causa dell’assenza del decreto attuativo previsto dalla riforma per la terza età, approvata all’inizio del 2024. La situazione si è sbloccata solo di recente, con la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale, consentendo così l’avvio concreto dei pagamenti.
Il decreto era fondamentale per definire le modalità di controllo sull’uso delle risorse e per regolamentare il riconoscimento del beneficio. Solo dopo la sua pubblicazione, l’Inps ha potuto emanare le circolari operative e i messaggi informativi, disponibili ora sul proprio sito ufficiale. Con queste istruzioni, si è aperta la fase finale della procedura: le verifiche sanitarie sui richiedenti. I primi pagamenti, per chi ha già presentato domanda, saranno quindi distribuiti progressivamente tra giugno e luglio, con possibili slittamenti ad agosto per alcuni beneficiari.
Il nuovo contributo
Si configura come un’integrazione alla tradizionale indennità di accompagnamento, attualmente fissata a 531,76 euro. In totale, i beneficiari potranno contare su un supporto economico complessivo di circa 1.381 euro al mese. Tuttavia, è importante sapere che questo nuovo bonus assorbirà eventuali altri aiuti erogati da Regioni o enti pubblici per l’assistenza. Nonostante ciò, i due sostegni verranno corrisposti separatamente, attraverso canali distinti.
I requisiti
I criteri per accedere al contributo sono piuttosto rigidi e selettivi. Sono quattro i requisiti principali da soddisfare: il richiedente deve già percepire l’indennità di accompagnamento (oppure avere i requisiti per ottenerla), disporre di un ISEE sociosanitario non superiore a 6.000 euro – calcolato considerando solo il coniuge e i figli fiscalmente a carico –, avere compiuto almeno 80 anni ed essere in condizioni di "bisogno assistenziale gravissimo". Solo chi rientra in tutti questi parametri potrà beneficiare del nuovo sostegno economico.
Come fare richiesta
Le domande per accedere al contributo possono essere presentate in qualsiasi momento, non appena si maturano i requisiti necessari – in particolare il compimento degli 80 anni. La misura, definita "sperimentale" dal governo, resterà attiva fino al 31 dicembre 2026. Le richieste devono essere inoltrate esclusivamente online, attraverso il portale ufficiale dell’Inps, utilizzando le credenziali digitali previste (come SPID, CIE o CNS).
Per finanziare la misura, il governo ha stanziato un budget complessivo di 500 milioni di euro per il biennio 2025-2026, suddivisi in 250 milioni all’anno.
Sebbene non sia previsto un limite massimo al numero di richieste, la disponibilità economica è fissa: se le domande dovessero superare le 25mila unità, l’importo del contributo mensile potrebbe essere ridotto. Al momento, tuttavia, secondo fonti interne all’Inps, le richieste ricevute risultano piuttosto basse. Non ci sarebbero quindi, almeno per ora, rischi di tagli sugli importi destinati agli anziani e alle loro famiglie.