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Etichettatura e prodotti tipici: le mosse del governo per tutelare il Made in Italy

Il disegno di legge approvato dal Cdm contiene una serie di novità per valorizzare e promuovere il Made in Italy: ecco le misure che tuteleranno l'identità italiana

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Quello di ieri è stato un Consiglio dei ministri che ha visto il governo tenere fede a uno dei pilastri contenuti nel programma: la difesa del Made in Italy. Il Cdm ha dato il via libera al disegno di legge che prevede una serie di misure per valorizzare e promuovere l'identità italiana, dal fondo sovrano al contrassegno ufficiale passando per la lotta alla contraffazione. Il testo contiene specifiche disposizioni per il settore agroalimentare, cruciali per la promozione del nostro marchio d'origine e per la salvaguardia del sistema imprenditoriale e delle nostre eccellenze.

Per il ministro Francesco Lollobrigida la mossa dell'esecutivo testimonia come la valorizzazione del Made in Italy sia un punto centrale dell'azione del centrodestra: "La qualità, che si sposa con i prodotti italiani, è un elemento da tutelare e promuovere". Per il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare grazie al provvedimento si potranno esaltare le produzioni d'eccellenza e le radici culturali della nostra Nazione, "quali fattori da preservare e tramandare per sostenere la crescita dell'economia nazionale".

Non si tratta di mere mosse di facciata ma di interventi concreti ed efficaci. Ad esempio l'articolo 18 punta l'attenzione sulla valorizzazione e sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del Paese, un passaggio doveroso visto che rappresenta l'identità collettiva: "Un'identità che passa anche attraverso la corretta informazione sui prodotti che finiscono ogni giorno sulla tavola degli italiani".

Un'altra novità riguarda il potenziamento e la diffusione del sistema di etichettatura NutrInform Battery, "che fornisce indicazioni sull'apporto nutrizionale degli alimenti in rapporto al fabbisogno giornaliero e alla corretta alimentazione". Lollobrigida ha fatto notare che il sistema si pone l'obiettivo di supportare la dieta mediterranea e le imprese della filiera agroalimentare. Di fatto si muove su binari opposti a quelli del Nutriscore, "che obbedisce ad altre logiche, spesso legate ad interessi di multinazionali e che stigmatizzano i nostri prodotti".

Inoltre viene introdotta la possibilità per i ristoratori italiani all'estero di ottenere la certificazione di ristorante italiano nel mondo, "che attesta la qualità dei prodotti enogastronomici conformi alle migliori tradizioni italiane e contrasta l'italian sounding". Con l'istituzione di un fondo di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 per i Distretti del prodotto tipico italiano si vuole promuovere e sviluppare le filiere agroalimentari italiane, "valorizzando le produzioni locali e garantendo l'autenticità dei prodotti tipici italiani".

Un importante capitolo è dedicato alle abilità, alle conoscenze e alle competenze connesse al Made in Italy. A tal proposito è stato istituito il Liceo del Made in Italy, che si traduce in un percorso in grado di dare competenze storico-giuridiche, artistiche, linguistiche, economiche e di mercato tenendo sempre conto delle specifiche vocazioni dei territori.

Non è finita qui: c'è un fondo da 3 milioni di euro per valorizzare la biodiversità e il miglioramento genetico delle specie e razze animali allevate in Italia; per aumentare la presenza all'estero degli operatori fieristici sono state pensate altre misure di finanziamenti specifici alle imprese e incentivi per iniziative di coordinamento strutturale.

"Queste misure testimoniano l'impegno del governo Meloni per il Made in Italy, che è perno dell'economia nazionale, e come tale va sostenuto riconoscendo l'eccellenza come un elemento trainante", ha affermato il ministro Lollobrigida.

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