Si lavora alla limatura dell'intesa tra il governo e le banche. Secondo quanto si apprende, dovrebbe essere scongiurato un ulteriore aumento dell'aliquota Irap sugli istituti dal 2 al 2,5% tramite un meccanismo fondato sugli anticipi di liquidità come lo scorso anno. Resta in piedi l'ipotesi di un piccolissimo ritocco dell'imposta, ma certamente non fino al mezzo punto ipotizzato inizialmente. Il Tesoro non ha fatto trapelare nulla, mentre le banche attendono la controproposta prima di prendere definitivamente posizione. L'accordo, che sarebbe stato oggetto di incontri al Mef, è fondamentale per reperire nuove risorse che dovrebbero ammontare a 200-250 milioni e per sbloccare, quindi, la partita delle coperture per le modifiche che i partiti, a partire da quelli di maggioranza, continuano a invocare.
Da lì partiranno tutti i ragionamenti che il governo si appresta a effettuare negli incontri bilaterali che il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani inizierà a svolgere da oggi con i singoli gruppi parlamentari sugli emendamenti. Tra le modifiche certe, intanto, quella sugli affitti brevi, con Forza Italia che conferma che l'aliquota sarà confermata al 21% per la prima casa, sarà al 26 sulla seconda e dalla terza scatterà l'attività imprenditoriale. Sul punto ci sarà comunque - ha spiegato Maurizio Gasparri - un emendamento del governo. Così come, arriverà una proposta di modifica dell'esecutivo, ha annunciato il ministro Adolfo Urso, con la quale «renderemo subito attiva dal primo gennaio del prossimo anno la nuova Transizione 5.0».
A pochi giorni dal via libera alla sesta modifica del Pnrr italiano, ieri è giunto il placet della Commissione Ue all'erogazione dei 12,8 miliardi dell'ottava rata del Piano. Il via libera certifica «il conseguimento dei 32 obiettivi previsti, in linea con i cronoprogrammi concordati a livello europeo».
«Siamo in testa nell'attuazione del Pnrr, un risultato riconosciuto a livello europeo che dimostra la solidità del nostro impegno. Il governo intende sfruttare questa occasione per realizzare cambiamenti strutturali duraturi», ha chiosato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.