
Nell'ultimo Consiglio dei Ministri il governo Meloni ha approvato un pacchetto di norme per il rilancio delle libere professioni italiane. Tre sono stati i provvedimenti licenziati: la riforma e il riordino delle professioni sanitarie, la riforma dell’ordinamento forense ed un ddl delega sempre di riordino complessivo sulle restanti professioni ordinistiche.
Una riforma che come ha spiegato Giorgia Meloni in persona ha l'obiettivo di "promuovere il valore economico, culturale e sociale svolto nella nostra Nazione dal mondo delle libere professioni". Si tratta di "misure che - sottolinea Meloni - nascono dal proficuo confronto con i professionisti e che rappresentano un ulteriore passo in avanti, perché puntano a valorizzare i diversi ambiti professionali, adeguando le leggi di settore ai cambiamenti della società, semplificando e sburocratizzando i processi, potenziando i percorsi formativi, agevolando l’accesso e aumentando l’attrattività".
Nel corso del Consiglio dei ministri, infatti, è stato avviato anche l’iter della riforma sull’ordinamento dei dottori commercialisti ed esperti contabili. "Erano anni, se non decenni, che questo comparto attendeva la riorganizzazione, l’ammodernamento, la armonizzazione di queste leggi professionali e dell’ordinamento di queste categorie più in generale", spiega a ilgiornale.it la deputata di Fratelli d'Italia Marta Schifone, responsabile professioni del partito. "E questo è avvenuto perché tutti i precedenti governi hanno approcciato in maniera ideologica ai professionisti, considerati dalla sinistra come nel migliore dei casi dei lavoratori di serie B, nel peggiore dei casi dei portatori di interesse, dei lobbisti, degli elusori, degli evasori, sottovalutati, emarginati e vessati", aggiunge la deputata di FdI che assicura: "Con il governo Meloni abbiamo rimesso le professioni al centro, regalandogli nuovo protagonismo". Molte le misure messe in campo: dall’equo compenso, al riconoscimento economico per gli specializzandi di area sanitaria, dall’impegno sulla valorizzazione delle materie Stem, fino alla parametrizzazione della responsabilità per i collegi sindacali. "Insomma, abbiamo avviato grazie a questo esecutivo e Fratelli d’Italia un nuovo rinascimento per l’Italia delle professioni", conclude Schifone.
Riordino professioni sanitarie
Il provvedimento è una riforma ambiziosa che affronta in modo sistemico le criticità strutturali che affliggono da anni gli operatori sanitari. Mira a contrastare l’esodo di personale dal Servizio Sanitario Nazionale attraverso incentivi concreti per rendere più attrattivo il lavoro pubblico, misure specifiche per chi opera in aree disagiate e la riduzione del carico burocratico che oggi grava sui professionisti. "Il provvedimento introduce una programmazione più razionale del fabbisogno di personale sanitario, sviluppando una metodologia comune per pianificare il numero di specializzandi necessari in ogni disciplina", osserva Schifone secondo cui "questo approccio dovrebbe superare gli attuali divari territoriali e generazionali che hanno portato alla desertificazione sanitaria in molte aree del Paese". Un aspetto fondamentale riguarda il lavoro sui profili professionali, sulle competenze, che permetterà di evitare sovrapposizioni tra le diverse professioni sanitarie, definendo chiaramente gli ambiti di intervento di ciascuna categoria. "Il sistema nazionale di certificazione delle competenze rappresenta una grande opportunità per valorizzare l’esperienza acquisita dai professionisti e garantire standard qualitativi uniformi su tutto il territorio", dice la deputata campana. Per quanto riguarda la formazione, grandi novità per gli specializzandi che potranno essere assunti con contratti part-time durante il percorso formativo e svolgere incarichi libero-professionali, mentre il corso per medici di medicina generale diventerà una vera scuola di specializzazione universitaria. La riforma introduce anche la limitazione della responsabilità penale dei medici ai soli casi di colpa grave, riducendo il clima di tensione in cui spesso operano i professionisti sanitari e limitando il dispendio di risorse pubbliche nella cosiddetta 'medicina difensiva'. Parallelamente, vengono integrati sistemi premiali legati alle performance e indicatori per la riduzione delle liste d’attesa. "L’obiettivo complessivo è rendere il sistema più efficiente e attrattivo, trattenendo i professionisti nel servizio pubblico e garantendo una migliore assistenza ai cittadini su tutto il territorio nazionale", precisa la responsabile Professioni di Fratelli d'Italia.
Riordino ordinamento forense
La riforma dell’ordinamento forense rappresenta una modernizzazione complessiva della professione di avvocato che promette benefici significativi sia per i professionisti che per i cittadini. "Il provvedimento mira innanzitutto a rafforzare l’indipendenza e la libertà dell’avvocato, riconoscendone esplicitamente il ruolo fondamentale per il rispetto dello Stato di diritto e la corretta amministrazione della giustizia", dice Schifone. Una delle innovazioni più rilevanti riguarda la definizione più precisa delle attività professionali riservate agli avvocati. "Questo intervento contrasta fenomeni di abusivismo professionale e tutela la specificità della prestazione forense, garantendo maggiore qualità dei servizi legali per i cittadini", osserva Schifone. Che, poi, aggiunge: "Particolare attenzione viene dedicata, e ne siamo orgogliosissimi, alla regolamentazione della monocommittenza e della collaborazione continuativa, con garanzie che tutelano soprattutto i giovani avvocati da fenomeni di sfruttamento". La riforma modernizza le forme di esercizio professionale attraverso una disciplina organica di associazioni, reti professionali e società tra avvocati, adeguando l’ordinamento forense alle moderne esigenze del mercato legale. Il sistema dei compensi viene aggiornato, mentre sul fronte della governance, la riforma introduce meccanismi per il ricambio generazionale; l’accesso alla professione viene semplificato.
Il rafforzamento del segreto professionale e la modernizzazione del sistema disciplinare completano un quadro di riforma che punta a rendere la professione forense più efficiente, trasparente e adeguata alle sfide contemporanee, mantenendo saldi i principi di autonomia e indipendenza che ne caratterizzano l’identità.