È polemica sulla nuova circolare del ministero dell’Istruzione e del Merito, intitolata “Manifestazioni ed eventi pubblici all’interno delle istituzioni scolastiche”, firmata dal ministro Giuseppe Valditara. Il documento, inviato a tutte le scuole italiane, richiama l’attenzione sull’importanza di garantire pluralismo e contraddittorio negli eventi che affrontano temi politici o sociali di rilievo.
Nel testo si sottolinea come le istituzioni scolastiche, “nell’ambito della loro autonomia, debbano operare in modo da assicurare il pieno rispetto dei principi del pluralismo e della libertà di opinione”, promuovendo “il dialogo costruttivo e la formazione del pensiero critico”. La circolare invita inoltre a privilegiare la presenza di “ospiti ed esperti di specifica competenza ed autorevolezza”, in modo da assicurare una trattazione equilibrata e oggettiva dei temi.
Il caso del liceo Righi e la scintilla della polemica
La nuova direttiva arriva a poche settimane di distanza dal caso del liceo romano Augusto Righi, dove era stato organizzato un convegno su Gaza con la partecipazione di un esponente della Global Flotilla. L’incontro era stato cancellato a poche ore dall’inizio dopo le proteste del deputato leghista Rossano Sasso, che aveva segnalato l’assenza di un contraddittorio. La decisione aveva scatenato l’occupazione dell’istituto da parte degli studenti.
Le reazioni politiche
Le parlamentari del Partito Democratico Irene Manzi e Simona Malpezzi hanno annunciato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato alla diffusione della circolare. Secondo le deputate, pur richiamando formalmente i principi dell’educazione civica e della libertà di opinione, il documento contiene “passaggi ambigui e suscettibili di interpretazioni che potrebbero incidere sull’autonomia scolastica e sul pluralismo educativo”.
“La scuola – affermano le due esponenti dem – non è un luogo da sorvegliare, ma un luogo dove liberare le idee: perché solo dove si discute liberamente, si educa davvero alla cittadinanza.”
La replica di Valditara
Non si è fatta attendere la risposta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha difeso con fermezza il contenuto della nota ministeriale: “Prendo atto che per il Pd invitare nei percorsi di istruzione al costante rispetto del pluralismo, alla formazione di un pensiero critico e al libero dibattito sarebbe in contrasto con l’autonomia scolastica. Parole inquietanti – ha aggiunto – che lasciano trasparire l’intenzione di voler confondere l’autonomia scolastica con pratiche di indottrinamento. La scuola costituzionale non si merita questa preoccupante confusione.”
Autonomia e pluralismo: un equilibrio delicato
La questione riaccende così il dibattito sull’autonomia delle istituzioni scolastiche e sui limiti del loro intervento nella sfera del confronto politico e sociale.
Se per il ministero la circolare rappresenta una garanzia di equilibrio e rispetto del pluralismo, per l’opposizione rischia invece di tradursi in un controllo eccessivo sulla libertà di iniziativa delle scuole.Il tema, ancora una volta, pone al centro la domanda su quale debba essere il ruolo della scuola nella formazione civica: spazio neutrale di confronto o laboratorio di libertà critica?