Il Grand Tour della scienza d'Italia

Una guida ci porta nei luoghi dove sono avvenute le rivoluzioni della conoscenza

Il Grand Tour della scienza d'Italia

Luigi Cavalli Sforza, un luminare della genetica, aveva immaginato una enciclopedia, La Cultura Italiana, in cui applicare l'analisi evoluzionistica alla storia e alle innumerevoli manifestazioni del genio nostrano. Un modo per raccontare l'unicità del nostro Paese, declinata attraverso le sue molteplici forme. L'italicità, come l'essere, si dice in molti modi e, come nota l'evoluzionista Telmo Pievani ricordando il sogno di Cavalli Sforza, si dice anche come scienza. Perciò è possibile immaginare un Grand Tour attraverso le meraviglie scientifiche della Penisola: una mappa dei luoghi della scienza italiana, poiché "la scienza - scrive Pievani - è un linguaggio universale, valido strumento di pace, e al contempo localizzato" e allora "perché non organizzare dunque un viaggio in Italia all'insegna della ricerca scientifica e tecnologica?"

È proprio quello che propone Il Bo Live (che Pievani dirige) dell'Università di Padova, in un libro curato collettivamente: La scienza nascosta nei luoghi d'Italia (pagg. 288, euro 19). Una guida turistica che parte dal Sud, passa dal Centro, gira a Nord Est e, infine, approda a Nord Ovest, percorrendo quel "lato mediterraneo della scienza" che ha avuto i suoi inizi nella Magna Grecia di Archimede e Pitagora. E allora si parte da Siracusa, dove oggi Archimede è una piazza e una statua in bronzo a Ortigia, il cuore della città, dove mare cielo e pietra si fondono nella fonte Aretusa, quella dove il mito greco ancora sgorga, insieme alle piante di papiri... È a Ortigia, nel III secolo avanti Cristo, che Archimede calcola il valore del pi greco utilizzando i poligoni, e formula la legge sui corpi immersi nei fluidi che porta il suo nome. Se dalla Sicilia ci spostiamo in Calabria, in cima al promontorio di Capo Lacinio, dove sorgeva il tempio di Hera, e andiamo indietro di qualche secolo, fino al VI avanti Cristo, ci ritroviamo nella scuola pitagorica, fondata dal filosofo e matematico di Samo intorno al 530. Matematica, geometria, vegetarianesimo, religione, connessioni fra numeri e musica: l'armonia è la divinità che guida Pitagora. Non a caso la sezione aurea governerà le proporzioni dell'architettura per i secoli a venire: la matematica pitagorica si incarna nella bellezza dell'Italia grazie a mecenati, artisti, costruttori e... a Fibonacci, l'uomo della "successione", al secolo Leonardo Pisano, che nel 1226, a Pisa, incontra Federico II di Svevia. Il matematico dedica il suo Liber quadratorum proprio all'imperatore, uomo di potere, arti e lettere e anche di scienza: infatti alle porte di Andria fa costruire Castel del Monte, patrimonio dell'umanità ed esempio di fusione fra architettura e segreti matematici, che diventa la corte della cultura d'Europa, dove le conoscenze del mondo bizantino, greco, ebraico, arabo e latino si incontrano, ponendo le basi della filosofia della natura e della scienza successive.

A questo punto, una tappa obbligata è fra Pisa e Firenze. A Pisa vive Fibonacci, che qui scrive il Liber Abaci, il testo in cui introduce il sistema di calcolo numerico decimale di origine indo-arabica. È il 1202. Una rivoluzione, per la quale bisogna ringraziare il padre di Fibonacci, di professione mercante, che si porta il figlio al seguito nei suoi viaggi in Algeria... Ancora una volta, un esempio di quella cultura totale che caratterizza la storia del nostro Paese. E poi, sotto (e sopra) la Torre opera il giovane Galileo Galilei, che trasforma Pisa nella "patria della misurazione matematica del mondo". Oggi la Domus Galileiana, nel Palazzo della Specola dello Studio pisano, è la sede della Fondazione Galileo Galilei e ospita una collezione di quarantamila pezzi, fra cui una lettera manoscritta con la prima formulazione della legge di caduta dei gravi.

Sulle tracce di Galileo ci muoviamo a Firenze, dove è sepolto (in Santa Croce), e dove nel 1657 nasce l'Accademia del Cimento, voluta da Leopoldo Medici, ultimogenito di Cosimo II: è la prima grande istituzione scientifica d'Europa, antecedente perfino la Royal Society e l'Académie des Sciences de l'Institut de France. E poi arriviamo a Padova, dove all'università si conserva ancora il pulpito da cui Galileo teneva lezione. A Palazzo del Bo c'è anche il più antico "Teatro Anatomico stabile" conosciuto: inaugurato nel 1595 e in attività fino al 1874, ha visto "operare" medici leggendari come Girolamo Fabrici D'Acquapendente e Andrea Vesalio. Un altro nome meno noto ma fondamentale nella storia della medicina è poi quello di Edoardo Porro, che nel 1876, a Pavia, rivoluziona la tecnica del taglio cesareo, salvando la vita a milioni di madri.

Il giro turistico non è affatto terminato, ma è bello scoprire la Scienza nascosta attraverso i luoghi, anche inaspettati, di questa guida. Qualche accenno all'oggi: il grandioso Laboratorio sotto il Gran Sasso, dove, da 1.

400 metri di profondità, si studiano i misteri dell'universo; la Città dell'Olivetti a Ivrea e quella della Scienza di Napoli, perché la scienza è sempre visione, e la visione è sempre, anche visionaria... Come ci ricorda Leonardo da Vinci con le sue macchine incredibili: per vederle, basta andare alla Pinacoteca Ambrosiana a Milano, dove è custodito il Codice Atlantico.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica