La grande distribuzione alimentare dichiara guerra allo spreco del cibo

Si è aperta con il dibattito «Gdo e industria di marca contro lo spreco di cibo», tenutosi al Palazzo affari ai giureconsulti, la penultima intensa giornata del Festival internazionale dell’alimentazione.
Un tema, quello degli sprechi, d’importanza cruciale nell’attuale momento di crisi economica contraddistinto, tra l’altro, da un aumento rilevante e imprevisto dei prezzi dei beni alimentari. Un aumento non spiegabile in modo semplicistico facendo riferimento alla crescita della domanda. Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia per le Onlus, ha infatti spiegato: «Negli ultimi sei anni i prezzi hanno fatto registrare un incremento del 65%. Se è vero che la domanda è aumentata di circa il 5%, bisogna però tenere presente che è aumentata anche l’offerta: quella dei cereali del 6% e quella della carne del 16%. Le cause reali della lievitazione dei prezzi - ha proseguito - sono due: la cattiva distribuzione dovuta agli oligopoli che monopolizzano il mercato e la novità assoluta della speculazione finanziaria sui generi alimentari».
In tale situazione si rivela fondamentale l’intervento delle istituzioni per andare incontro alle famiglie che, in numero sempre maggiore, si trovano in difficoltà economiche e fanno fatica a procurarsi anche i generi di prima necessità. Proprio su questo punto si è concentrato nel suo intervento l’assessore provinciale alla Tutela dei consumatori e diritti dei cittadini, Francesca Corso, annunciando l’intenzione di «estendere l’accordo con la grande distribuzione per offrire un chilo di pane ad un euro anche ad altri prodotti come pasta, latte, frutta e verdura. Il nuovo accordo - ha annunciato - potrebbe profilarsi già domani». Un’ottima notizia per Milano e provincia, notoriamente una delle zone più care d’Italia, dove i cittadini mostrano grande attenzione per iniziative come questa e accorrono sempre più numerosi ai cosiddetti «farmer market».
Per quanto riguarda invece il secondo colpevole chiamato in causa, la distribuzione, Paolo De Gennis, vicepresidente Federdistribuzione, ha tentato di spiegarne pregi e difetti. In particolare ha messo in luce la difficoltà di trovare il giusto equilibrio per essere sempre in grado di rispondere alla domanda riducendo però al minimo la resa. Ed è qui che intervengono iniziative come quella del «Banco alimentare», che fa da tramite tra imprese e grande distribuzione da una parte e associazioni assistenziali dall’altra, mettendo insieme realtà abitualmente considerate incompatibili, come profit e non-profit, pubblico e privato.
Non sono poi mancati interventi sull’importanza della comunicazione anche in campo pubblico e sociale, troppo spesso sottovalutata. Proprio per sensibilizzare sull’argomento sul sito pubblicitàprogresso.org ne sono stati raccolti gli esempi migliori.


La giornata è proseguita con testimonianze sul tema e una tavola rotonda su «Cibo, salute e stili di vita», ma anche con l’iniziativa «Giocacomemangi», organizzata all’Arena civica in collaborazione con il Museo del bambino.

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