Cosa sono i missili Tomahawk chiesti da Kiev e che impatto avrebbero sulla guerra in Ucraina

Kiev chiede agli Stati Uniti i missili da crociera Tomahawk per colpire obiettivi strategici in profondità e ribaltare le sorti del conflitto con la Russia

Cosa sono i missili Tomahawk chiesti da Kiev e che impatto avrebbero sulla guerra in Ucraina
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L'Ucraina vuole i missili da crociera Tomahawk dagli Stati Uniti per rovesciare le sorti del conflitto con Mosca. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante l'incontro privato che si è tenuto a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York, ha chiesto al tycoon le armi a lungo raggio che gli consentirebbero di colpire obiettivi strategici nella profondità del territorio russo, ma Donald Trump, che fino a pochi giorni fa sembrava deciso a lasciare in mano agli alleati europei la prosecuzione del sostegno militare per la resistenza ucraina, non ha assunto nessun impegno vincolante con Kiev.

Che tipo di missili sono i Tomahawk

I missili Tomahawk, che tutti ricordano per il massiccio e decisivo impiego che gli americani ne fecero nella Guerra del Golfo, classificati come Bgm-109 e devono il loro nome alla celebre ascia dei nativi americani, sono missili da crociera subsonici a lungo raggio con piccole ali retrattili che misurano approssimativamente 6 metri e che possono essere lanciati da navi, sottomarini e lanciatori terrestri per colpire con estrema precisione bersagli a una di distanza superiore ai 2.000 chilometri, anche in uno spazio aereo fortemente difeso, grazie alla capacità di condurre la loro corsa sull'obiettivo a un'altitudine estremamente ridotta, tra i 30-50 metri dal suolo, con una velocità di 880 km/h e l'ausilio di un sistema telecamere che monitora la coicidenza della traiettoria computerizzata. Esistono diverse versioni del missile Tomahawk, ma probabilmente quelle che potrebbero arrivare a Kiev sono la Tlam-C, un missile d'attacco terrestre con testata convenzionale, o la Tlam-D, un missile d'attacco terrestre armato con submunizini.

Più potenti dei missili dei sistemi Atacms e Himars, che sono già stati forniti a Kiev, i Tomahawk potrebbero senza dubbio rappresentare una svolta per le capacità offensive di Kiev. Secondo diverse fonti il presidente Trump ha accolto con favore la richiesta di Kiev, ma è inutile ricordare come questa "concessione" potrebbe suscitare l'ira del Cremlino con reazioni imprevedibili. Tanto più se consideriamo quale sistema di lancio potrebbe consentire a Kiev di impiegare i missili da crociera statunitensi che verrebbero sicuramente puntanti su basi aeree, centri di comando, siti industriali essenziali per la macchina bellica russa e, non ultime, raffinerie di petrolio e depositi di carburante che inizia a scarseggiare in alcune parti della Federazione Russa.

I timori di Mosca

I missili Tomahawk e i lanciatori modulari Mk-41 sono una vecchia preoccupazione del Cremlino, che già in tempi non sospetti accusava l’Alleanza Atlantica di essere la prima responsabile della rottura del Trattato sulle Forze Nucleari a medio raggio, a causa della ferma volontà degli Stati Uniti di schierare in Polonia dei lanciatori verticali modulari a fuoco rapido Aegis Shore che poteva lanciare dalle loro celle multiple "anche missili da crociera Tomahawk nella configurazione Tlam-N". Va ricordato, infatti, come il Tomahawk, anche se no sarebbe certo il caso di quelli forniti a Kiev, può essere armato con una testata termonucleare da 15 kilotoni.

Il ruolo nella campagna "DeepStrike"

Nella conduzione della campagna di "DeepStrike" attualmente lanciata dagli ucraini e recentemente illustrata nei dettagli dal capo di Stato maggiore ucraino Oleksandr Syrskyi, i missili Tomahawk, potrebbero senza dubbio implementare sensibilmente la possibilità di Kiev, che afferma di aver "notevolmente ridotto le capacità del complesso militare-industriale nemico". Secondo gli ultimi report diffuse dalle Forze armate ucraine "in meno di due mesi, le forze di Kiev avrebbero colpito 85 obiettivi di alto valore sul suolo russo".

Se consideriamo la portata delle armi attualmente impiegate da Kiev per colpire obiettivi a distanza - 80 km di gittata degli Himars, 300 km di gittata degli Atacms e 550 km di gittata degli Storm Shadow - il

dispiegamento dei missili da crociera Tomahawk con la loro gittata minima di 1600 km potrebbe dare all'Ucraina quell'agognato "game changer" che viene nominato ogni volta che una nuova arma viene promessa a Kiev.

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