"Dobbiamo far sparire la Nato e l'Ucraina". Le minacce di Medvedev all'Occidente

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo ha affermato su Telegram che questa è una "conclusione ovvia" a seguito del vertice Nato a Washington, in cui è stato stabilito che il futuro di Kiev sarà nell'Alleanza

"Dobbiamo far sparire la Nato e l'Ucraina". Le minacce di Medvedev all'Occidente
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Dalla Russia sono arrivate nuove minacce verso l’Occidente, sempre per bocca del vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale Dmitri Medvedev. Sul suo canale Telegram, il politico della Federazione ha affermato che “dobbiamo fare di tutto affinché il ‘percorso irreversibile’ dell’Ucraina verso la Nato si concluda con la scomparsa dell’Ucraina o la scomparsa della Nato. O ancora meglio, con la scomparsa di entrambe”.

Secondo Medvedev questa è una “conclusione ovvia” a seguito della dichiarazione sottoscritta dai Paesi membri dell’Alleanza atlantica al vertice di Washington, nella quale è stato messo nero su bianco che il futuro di Kiev è nel blocco a guida Usa. Non è stato specificato quando l’adesione della nazione invasa dalla Russia verrà pienamente attuata ed è stato anche sottolineato che essa dovrà concludere un lungo processo di riforme in vari ambiti, da quello politico all’economia. In ogni caso, l’avvicinamento di Kiev al mondo occidentale è un’indubbia sconfitta per Vladimir Putin, che fin dall’invasione della Crimea nel 2014 si era posto come obiettivo l’esistenza di un’Ucraina neutrale, come stato cuscinetto tra la Federazione e la Nato.

Per quanto riguarda le minacce di Medvedev, esse non sono una novità. Sin dai primi mesi del conflitto, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale ha lanciato più volte infuocati strali retorici verso l’Europa e gli Stati Uniti, ventilando più volte anche l’utilizzo delle armi nucleari. Nelle ultime settimane, però, la tensione tra Mosca e il blocco occidentale è notevolmente aumentata. Il Cremlino ha ripetutamente accusato la Nato e l’Ue di aver fatto passi avanti verso l’escalation, dopo le autorizzazioni arrivate a Kiev da diverse cancellerie per utilizzare le armi fornite dagli alleati contro obiettivi all’interno della Federazione.

Giovedì 11 luglio, inoltre, il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha dichiarato che Mosca reagirà militarmente nel caso in cui il Patto atlantico dovesse effettivamente autorizzare il dispiegamento di missili a lungo raggio in Germania, facendo seguito a una decisione presa durane il vertice di Washington. “Senza nervi, senza emozioni, svilupperemo, prima di tutto, una risposta militare alla nuova minaccia”, ha dichiarato l’alto funzionario russo.

In più, è stato alzato il livello di allerta in tutte le basi americane su suolo europeo, dopo l’allarme lanciato dalle agenzie d’intelligence del Vecchio Continente riguardo a possibili “operazioni di sabotaggio russe”.

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