India-Pakistan, Trump annuncia il cessate il fuoco: "Accordo dopo notte di mediazione Usa"

La notizia è stata confermata anche da Islamabad. Il presidente Usa: "Grazie ai due Paesi per il buonsenso e l'intelligenza"

India-Pakistan, Trump annuncia il cessate il fuoco: "Accordo dopo notte di mediazione Usa"
00:00 00:00

Sembra che la situazione tesa tra India e Pakistan non degenererà in guerra aperta. Il presidente americano Donald Trump ha annunciato su X che i due Paesi hanno concordato un "cessate il fuoco immediato e totale" dopo una "lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti.

"Congratulazioni a entrambi i Paesi per il buonsenso e la grande intelligenza", ha scritto il leader di Washington sul social di Elon Musk. "Grazie per l'attenzione sulla vicenda". Il tycoon è sempre stato più vicino all'India e ha avuto "rapporti difficili" con il Pakistan, ma pare che questo non abbia inficiato il raggiungimento di un'intesa che dovrebbe evitare lo scoppio di un conflitto vero e proprio tra le due potenze nucleari. Conferma è arrivata anche dal ministro degli Esteri di Islamabad: "Pakistan e India hanno concordato un cessate il fuoco con effetto immediato. Il Pakistan si è sempre adoperato per la pace e la sicurezza nella regione, senza compromettere la propria sovranità e integrità territoriale". Poco dopo, la notizia è stata confermata anche dall'India. "Il direttore generale delle operazioni militari in Pakistan ha chiamato la sua controparte indiana alle 15.35 (ora locale, ndr). Hanno concordato che entrambe le parti cesseranno ogni forma di combattimento e azione militare su terra, aria e mare con effetto dalle 5 di oggi (l'una italiana, ndr)", ha dichiarato il capo della diplomazia di Nuova Delhi Vikram Misri.

L'annuncio è arrivato diverse ore dopo la notizia di un ammassamento di forze pakistane al confine con i territori di Nuova Delhi e di un'intensificarsi dello scambio di attacchi con missili e droni. Durante la notte, aerei indiani hanno preso di mira diverse installazioni militari di Islamabad in vari punti del Paese. Secondo Mazhar Saeed, il ministro dell'Informazione del Kashmir amministrato dal Pakistan, i raid hanno provocato la morte di 11 persone e il ferimento di altre 56. Le forze armate della nazione islamica hanno risposto bersagliando diversi obiettivi nella parte nordoccidentale dell'India, tra cui la base aerea di Awantipora.

Spiragli di tregua erano già stati aperti dal capo della diplomazia di Islamabad, che aveva espresso la volontà del suo Paese di fermarsi ma solo se anche l'India avesse fatto lo stesso. Diverse nazioni erano intervenute per mediare una tregua, tra cui la Cina e l'Arabia Saudita.

La situazione lungo la linea di controllo che divide in due i territori del Kashmir è degenerata quattro giorni fa, con l'inizio da parte dell'India dell'operazione Sindoor volta a eliminare bersagli terroristici in Pakistan, per vendicare l'attentato del 22

aprile scorso. Le azioni militari hanno fatto seguito a giorni di escalation diplomatica, con espulsione di diplomatici, chiusura dei valichi di frontiera e sospensione del Trattato delle acque dell'Indo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica