
Nello scenario dell’attuale crisi geopolitica tra Ucraina e Russia, le operazioni di cyber intelligence assumono un ruolo speciale nel plasmare l’esito del conflitto e nel condizionare le capacità strategiche delle parti coinvolte. Un recente attacco informatico condotto, presumibilmente, dai servizi di intelligence ucraini contro la United Aircraft Company Tupolev, pilastro dell’industria aerospaziale russa, ne rappresenta un esempio emblematico.
Cosa sappiamo dell’operazione cibernetica
Da una prima analisi delle fonti aperte, emergerebbe che la Direzione Principale dell’Intelligence (DIU) del Ministero della Difesa ucraino avrebbe realizzato un’operazione di cyber spionaggio penetrando i sistemi informatici della United Aircraft Company Tupolev, una realtà industriale di rilievo nazionale, specializzata nella progettazione e produzione di bombardieri strategici, fondamentali per la proiezione del potere aereo russo sia in ambito nucleare che convenzionale. La missione, condotta con meticolosità e in un arco temporale esteso, avrebbe consentito il monitoraggio continuativo delle comunicazioni interne dell’azienda fino all’esfiltrazione di oltre 4,4 gigabyte di dati sensibili, configurandosi come un significativo evento nel quadro della guerra ibrida e tecnologica che contrappone Kiev a Mosca.
Dimensioni e rilevanza dei dati sottratti
Il corpus informativo sottratto sembrerebbe essere di enorme valore strategico. Come riportato, comprenderebbe, infatti, corrispondenza riservata tra i vertici aziendali, dati personali e domiciliari dei dipendenti, curriculum dettagliati di ingegneri e progettisti chiave, documentazione sugli approvvigionamenti e verbali di riunioni riservate. Tali informazioni, secondo alcune testate ucraine, consentirebbero di identificare con precisione il personale coinvolto nella manutenzione e gestione operativa della flotta di bombardieri strategici russi, tra cui i modelli Tu-95, Tu-160 e Tu-22M3, elementi cardine del potere aereo di Mosca.
Inoltre, dall’analisi emergerebbe che, per suggellare l’operazione, i cyber specialisti di Kiev avrebbero modificato il sito ufficiale della Tupolev con l’immagine simbolica di un gufo che stringe con gli artigli un aereo russo, emblema ricorrente dei servizi segreti militari ucraini, come a voler sottolineare il carattere emblematico della missione.
Implicazioni ed impatto strategico
L’incursione informatica sembrerebbe inscriversi in un quadro più ampio di pressioni militari e tecnologiche esercitate dall’Ucraina per indebolire la capacità strategica russa. Le informazioni acquisite potrebbero avere un potenziale impatto operativo sia a livello terrestre che nel dominio aereo, compromettendo in modo sostanziale la manutenzione e l’efficienza della flotta aerea strategica russa, che sembrerebbe essere sotto la lente delle sanzioni internazionali dal 2022 per il suo ruolo nel conflitto armato contro l’Ucraina.
Al momento, quindi, si conviene che questa azione cyber, quando sarà confermata dalle fonti ufficiali di governo, potrà affiancarsi alle offensive militari dirette, come l’operazione Spiderweb, che avrebbe portato alla distruzione di almeno 13 velivoli militari presso le basi aeree di Belaya e Olenya.
Complessivamente, l’attacco di intelligence digitale contribuirebbe a una guerra ibrida multidimensionale, dove il dominio delle informazioni e della tecnologia si intreccia al conflitto armato
convenzionale, ridefinendo l’equilibrio di potere nella regione. Si attendono, quindi, ulteriori conferme e sviluppi per valutare appieno l’impatto strategico di questa sorprendente missione nello scenario della crisi in corso.