Scatta l'operazione Pegasus Forge: così gli Usa cambiano la guerra unendo droni e tank

L’esercito Usa testa a Fort Hood l’integrazione tra droni autonomi e carri armati M1A2: più sorveglianza, precisione e rapidità, segnando un passo verso la guerra digitale del futuro

Scatta l'operazione Pegasus Forge: così gli Usa cambiano la guerra unendo droni e tank

Nel quadro di una sempre più marcata evoluzione tecnologico-operativa che sta rimodellando i paradigmi della guerra moderna, l’Esercito statunitense ha compiuto un significativo passo in avanti nella gestione e nel controllo delle forze corazzate mediante l’integrazione sistemica di velivoli a pilotaggio remoto (UAS). Nell’ambito dell’esercitazione Pegasus Forge, tenutasi il 6 agosto 2025 presso Fort Hood, Texas, la prima Divisione di Cavalleria ha condotto con successo operazioni sinergiche tra droni da ricognizione e carri armati M1A2 SEPv3, raggiungendo un importante traguardo nella trasformazione digitale e autonoma delle operazioni terrestri.

L’integrazione funzionale tra sistemi aerei senza pilota e mezzi corazzati ha svolto un ruolo strategico nel coniugare capacità di sorveglianza avanzata con potenza di fuoco e mobilità tattica. I droni tattici, in particolare lo Skydio X2D Multiband, hanno fornito dati in tempo reale e intelligence accurata, supportando il comando nel prendere decisioni operative tempestive e precise. Tale sinergia ha consentito di ottimizzare la manovra dei tanks, migliorando la consapevolezza situazionale e la capacità di reazione in ambienti caratterizzati da alta complessità e minacce asimmetriche.

Skydio X2D Multiband per la ricognizione tattica

Dall’analisi emerge che al centro della sperimentazione è stato impiegato il drone Skydio X2D Multiband, un sistema UAS di ultima generazione sviluppato in stretta collaborazione con le forze armate Usa e alleate, concepito per operare efficacemente in teatri operativi ostili e saturi di interferenze elettromagnetiche. La sua capacità di lavoro su multiple bande di frequenza consente di mitigare rischi di jamming e perdita di segnale, garantendo comunicazioni criptate e affidabili anche in scenari contestati. Equipaggiato con Skydio Autonomy Enterprise, un sistema di volo autonomo basato su intelligenza artificiale, il drone è in grado di eseguire navigazione indipendente, evitare ostacoli su 360 gradi e tracciare automaticamente obiettivi, anche in assenza di segnale GPS. Il payload duale composto da videocamera RGB e sensore termico FLIR permette operazioni di ricognizione diurna e notturna ad alta definizione. Progettato per rispondere ai requisiti del programma Short-Range Reconnaissance (SRR) dell’Esercito Usa, l’armamento è conforme agli standard NDAA e assemblato interamente negli Stati Uniti, con un design pieghevole che ne garantisce portabilità e robustezza. Inoltre, un modulo opzionale di scansione 3D automatizzata abilita la produzione di modelli tridimensionali ad alta risoluzione. Le specifiche operative comprendono un raggio d’azione wireless sino a 10 km, un’autonomia di volo media di 35 minuti e protocolli di sicurezza basati su crittografia AES-256.

Pegasus Forge come laboratorio per il combattimento integrato multi-dominio

L’esercitazione Pegasus Forge rappresenta una piattaforma di riferimento per la valutazione delle capacità tattiche e strategiche delle brigate corazzate della prima Divisione di Cavalleria presso il National Training Center (NTC). Questo evento addestrativo si sviluppa in ambienti complessi che includono scenari di difesa CBRN (chimica, biologica, radiologica e nucleare), oltre a missioni offensive e difensive finalizzate al raggiungimento di obiettivi strategici. L’esercitazione mette alla prova il comando, la manovra e la coordinazione interforze in condizioni di stress logistico, con limitazioni artificiali nella catena di comando per simulare le difficoltà di un ambiente operativo reale. Secondo gli analisti statunitensi, Pegasus Forge ha progressivamente aumentato la sua intensità e durata, integrando capacità joint e multi-dominio. L’edizione 2020, denominata 5.5, è durata 45 giorni e si è conclusa con una fase di fuoco reale che ha coinvolto aerei B-52, lanciarazzi multipli M270 e obici semoventi M109, sottolineando l’importanza della sinergia tra piattaforme e sistemi d’arma diversi.

Verso una maggiore autonomia e integrazione

Skydio sembra affermarsi come uno dei principali sviluppatori statunitensi di droni autonomi, offrendo soluzioni tecnologiche all’avanguardia basate sull’intelligenza artificiale. La piattaforma X2D Multiband, grazie proprio alla capacità di operare in ambienti complessi e su frequenze multiple, al momento risponde efficacemente alle esigenze di sorveglianza, ricognizione e intelligence militare, nonché di supporto a operazioni di emergenza e soccorso. Fondata nel 2014, si apprende, l’azienda impiega specialisti in robotica, AI, fotonica e sistemi di propulsione, mantenendo un rigoroso controllo della catena di produzione nazionale per garantire elevati standard di sicurezza e affidabilità. Supportata da partner tecnologici globali, quest’ultima si candida quindi a giocare un ruolo chiave nella digitalizzazione e automazione dei sistemi aerospaziali militari.

Infine, l’esperienza acquisita dall’Esercito statunitense attraverso Pegasus Forge evidenzia come l’integrazione di sistemi autonomi avanzati rappresenti un fattore fondamentale per la superiorità operativa futura. Tale integrazione, Infatti, non solo potenzia la capacità decisionale e la sicurezza degli operatori, ma incrementa significativamente l’efficacia delle forze corazzate in teatri caratterizzati da complessità tecnologica e scenari strategici mutevoli.

La sinergia tra droni e tanks, quindi, sembra aprire nuove prospettive tattiche, consentendo una conduzione delle operazioni più precisa e tempestiva, nonché una maggiore adattabilità alle dinamiche del campo di battaglia contemporaneo.

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