
Il Regno Unito ha sospeso i colloqui per un nuovo accordo di libero scambio con Israele, in segno di protesta contro le operazioni militari a Gaza e il prolungato blocco degli aiuti umanitari. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri David Lammy davanti al Parlamento, definendo le azioni israeliane “moralmente sbagliate” e “inaccettabili”.
L’ambasciatrice israeliana Tzipi Hotovely è stata convocata al Foreign Office per un richiamo formale, mentre Londra ha introdotto nuove sanzioni contro coloni e insediamenti illegali in Cisgiordania, tra cui la figura di spicco Daniella Weiss e due organizzazioni accusate di promuovere violenza contro civili palestinesi. La posizione del governo britannico, inizialmente allineata con Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ha preso una svolta più critica. Il premier Keir Starmer si è detto “inorridito” dall'escalation militare, mentre Downing Street ha lasciato aperta la porta a ulteriori misure, incluso il possibile riconoscimento dello Stato di Palestina.
Con tono indignato nei confronti del governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Lammy ha dichiarato: "Stiamo entrando in una nuova, oscura fase di questo conflitto. Il governo di Netanyahu sta pianificando di cacciare gli abitanti di Gaza dalle loro case, rifugiandoli in un angolo della Striscia a sud, e di concedere loro solo una frazione degli aiuti di cui hanno bisogno".
Nel comunicato congiunto con Francia e Canada diffuso lunedì, Londra ha espresso “opposizione totale” all’ampliamento dell’offensiva israeliana su Gaza, condannando anche i piani di sfollamento forzato dei residenti. Il sottosegretario al Medio Oriente Hamish Falconer ha ribadito all’ambasciatrice israeliana che il blocco degli aiuti – in vigore da oltre undici settimane – viola il diritto internazionale umanitario e deve essere revocato immediatamente. Lammy ha condannato il rifiuto di Israele di consentire a migliaia di camion di aiuti umanitari di raggiungere i palestinesi affamati e ha affermato che il trattamento riservato da Israele ai palestinesi è "un affronto ai valori del popolo britannico" e "incompatibile con i principi che sostengono le relazioni bilaterali tra Regno Unito e Israele". Contemporaneamente, i ministri degli Esteri dell'UE, riuniti a Bruxelles, hanno deciso di rivedere l'accordo commerciale dell'Unione con Israele, su richiesta del ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp. Diciassette dei 27 Stati hanno appoggiato la decisione.
La risposta da Tel Aviv non ha tardato ad arrivare. Il ministero degli Esteri israeliano ha accusato il Regno Unito di avere un'ossessione anti-Israele. Rispondendo alla sospensione dei colloqui commerciali, il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Oren Marmorstein ha affermato: "Se, a causa dell'ossessione anti-israeliana e di considerazioni di politica interna, il governo britannico è disposto a danneggiare l'economia britannica, questa è una sua prerogativa". Ha affermato che le sanzioni relative alla Cisgiordania sono "ingiustificate e deplorevoli".
E ha aggiunto: "Il mandato britannico è terminato esattamente 77 anni fa. La pressione esterna non distoglierà Israele dal suo percorso nella difesa della sua esistenza e sicurezza dai nemici che cercano di distruggerlo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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