
È arrivato il giorno della liberazione per Idan Alexander, l'ostaggio israelo-americano trattenuto nella Striscia di Gaza da Hamas sin dal 7 ottobre 2023. Il giovane soldato, rapito dai terroristi dalla sua base durante gli attacchi dello Shabbat di sangue, è stato consegnato alla Croce Rossa attorno alle 17.30 italiane. Circa un'ora dopo, è stato preso in consegna dalle Idf. Nei prossimi giorni, il ragazzo volerà a Doha per incontrare il presidente americano Donald Trump. Secondo quanto riportato da Al Jazeera Alexander è in buone condizioni, ma ha avuto bisogno di una mano per camminare. Ha anche sentito la madre al telefono.
Circa 30 minuti prima, il convoglio dell'organizzazione internazionale si è diretto verso il punto di incontro a Khan Yunis, nella parte meridionale dell'exclave palestinese. La madre del giovane, assieme all'inviato Usa per i rapiti Adam Boehler, ha raggiunto in elicottero la struttura militare in cui sarà trasferito il figlio, dopo un passaggio alla base militare di Reim dove ad attenderlo vi sono Steve Witkoff e il coordinatore per gli ostaggi Gal Hirsch.
Contemporaneamente, centinaia di persone sono scese in strada nella città natale del giovane, Tenafly nel New Jersey, avvolte da bandiere israeliane. Il ragazzo è cresciuto lì e, all'età di 18 anni, ha deciso di servire nelle Idf arruolandosi nella Brigata Golani. "Idan Alexander, l'ultimo ostaggio americano in vita, è stato liberato. Congratulazioni ai suoi meravigliosi genitori, alla famiglia e agli amici!", ha scritto il presidente Trump in un post su Truth Social.
Secondo la sua prima testimonianza, riporta l'emittente pubblica Kan, Idan Alexander ha subito gravi torture ed è stato tenuto ammanettato in una gabbia per un lungo periodo di tempo. Sarebbe stato interrogato per settimane e trattenuto in un tunnel di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale insieme ad altri ostaggi.
Come annunciato da Hamas in mattinata, il rilascio di Idan è avvenuto senza la vergognosa cerimonia pubblica a cui sono stati sottoposti gli altri ostaggi. Una decisione, questa, presa dai terroristi per evitare "qualsiasi problema che possa turbare l'amministrazione americana". I momenti della sua liberazione sono stati comunque firmati, ma i membri del braccio armato dell'organizzazione, le brigate al-Qassam, potranno pubblicarle solo dopo aver ricevuto l'autorizzazione della dirigenza, in coordinamento con i capi politici. "Confermiamo che negoziati seri e responsabili porteranno risultati concreti nel rilascio dei prigionieri. Confermiamo la volontà del movimento di avviare immediatamente i negoziati per raggiungere un accordo globale per un cessate il fuoco duraturo e invitiamo l'amministrazione Trump a proseguire i suoi sforzi per porre fine alla guerra", ha affermato Hamas dopo il rilascio di Idan.
Circa un paio d'ore prima della liberazione del giovane soldato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato l'inviato di Trump Steve Witkoff, per poi telefonare al presidente Usa e ringraziarlo per la "stretta collaborazione" e per l'aiuto nel processo che ha portato al rilascio di Idan. "È un momento molto emozionante, Idan Alexander è tornato a casa. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla nostra pressione militare e alla pressione diplomatica esercitata dal presidente Trump", ha dichiarato. "Oggi ho parlato con il presidente Usa. Mi ha detto: 'Sono impegnato con Israele.
Sono impegnato a continuare a lavorare con te in stretta collaborazione' per raggiungere tutti i nostri obiettivi di guerra: liberare tutti gli ostaggi e sconfiggere Hamas. Questi due obiettivi vanno di pari passo. Sono strettamente collegati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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