Guerra in Israele

"Priorità alle vite dei civili". Gli Usa pressano Israele sulla morte dei volontari

Il segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato che Tel Aviv dovrà rendere conto di quanto accaduto e adottare nuove misure affinché gli operatori umanitari presenti a Gaza siano protetti

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Gli Stati Uniti tengono gli occhi puntati su Israele. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha riferito che Washington ha ricevuto il rapporto di Tel Aviv sull’uccisione dei sette operatori umanitari dell’Ong World Trade Kitchen a Gaza. “Gli Stati Uniti stanno analizzando l'inchiesta israeliana e ritengono che Israele debba rendere conto e fare in modo che non succeda di nuovo”, ha dichiarato il numero due della Casa Bianca, ponendo l’accento sul fatto che “le vite dei civili devono avere la priorità sulle operazioni militari a Gaza”.

Blinken ha sottolineato l’importanza dell’adozione di nuove misure da parte delle Idf affinché eventi del genere non si ripetano. “Esamineremo con molta attenzione quali sono questi passaggi, come ottenere una migliore riduzione del conflitto, un migliore coordinamento, in modo che gli operatori umanitari siano protetti”, ha spiegato, aggiungendo che l’amministrazione Biden discuterà i risultati finali dell’inchiesta con i funzionari israeliani e le varie organizzazioni non governative che operano nell’exclave.

Nel frattempo l’esercito ebraico ha annunciato di aver licenziato due ufficiali e di averne rimproverati altri tre per il loro ruolo nell’attacco con drone, affermando che hanno gestito male informazioni critiche e violato le regole d’ingaggio. “È anche importante che Israele sembri prendere provvedimenti contro i responsabili”, ha detto il segretario di Stato, che ha chiesto anche un’indagine pubblica e indipendente su quanto accaduto.

L’uccisione dei sette volontari di Wtk ha provocato un innalzamento vertiginoso della tensione tra Tel Aviv e Washington. Il presidente Joe Biden ha lanciato un vero e proprio ultimatum al premier Benjamin Netayahu in una conversazione telefonica: “Se non ci saranno cambiamenti nella modalità in cui Israele sta conducendo la guerra nella Striscia di Gaza, anche la politica degli Stati Uniti cambierà”.

Una fonte della Cnn ha definito il leader della Casa Bianca sempre più “arrabbiato e frustrato”, deciso a interrompere il suo sostegno allo Stato ebraico se esso non prenderà nuove misure per proteggere le vie dei civili e degli operatori umanitari. Una minaccia, questa, rilanciata dallo stesso segretario Antony Blinken.

Nonostante le dichiarazioni di fuoco, non sembra comunque venire meno il proposito degli Usa di venire in aiuto di Israele nel caso di un attacco dell’Iran, che gli ayatollah potrebbero ordinare in risposta all’eliminazione degli alti ufficiali dei Pasdaran in Siria martedì 2 aprile.

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